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Parolisi condannato: “Una sentenza ingiusta, non ho ucciso Melania”

Il giorno dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea, Parolisi incontra il suo legale proclamandosi ancora innocente. Vuole conoscere le motivazioni del giudice “per capire perché mi hanno condannato”.
A cura di Susanna Picone
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Il giorno dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio della moglie Melania Rea, Parolisi incontra il suo legale proclamandosi ancora innocente. Vuole conoscere le motivazioni del giudice “per capire perché mi hanno condannato”.Non ci sta Salvatore Parolisi alla condanna all’ergastolo ricevuta ieri in primo grado. Per il giudice Tommolini, che ha emesso la sentenza al termine del processo con rito abbreviato, il caporalmaggiore dell’esercito uccise con 35 coltellate, il 18 aprile del 2011, sua moglie Melania Rea. Ma nonostante il verdetto del Tribunale lui continua a dichiararsi innocente. Ieri sera, mentre veniva riportato dagli agenti della penitenziaria nel carcere di Teramo, Parolisi è scoppiato a piangere e ha ripetuto di non essere coinvolto nell’omicidio di sua moglie: “Sono innocente”, avrebbe detto tornando dietro le sbarre. Secondo quanto ha appreso l’agenzia TmNews, l’ex caporalmaggiore, arrivato nel carcere di Castrogno, avrebbe continuato a sfogarsi con l’agente che lo accompagnava: “Non è finita qui, io non mi arrendo, combatterò soprattutto per mia figlia”. E dopo la prima notte passata in carcere con la consapevolezza di essere stato dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo Parolisi ha incontrato oggi il suo legale, Federica Belguardato. A lei, secondo quanto scrive Tgcom24, il marito di Melania avrebbe nuovamente proclamato la sua innocenza, avrebbe promesso di non mollare perché quella di ieri è stata “una sentenza ingiusta”. “Voglio conoscere le motivazioni dei giudici – ha aggiunto – per capire perché mi hanno condannato”.

Il fratello di Melania: “Diremo la verità alla piccola Vittoria” – Tutto questo mentre la famiglia di Melania Rea, consapevole del fatto che questa condanna resta comunque una sconfitta per tutti, chiede adesso all’uomo di dire la verità: Gennaro e Vittoria Rea, i genitori di Melania, chiedono a Parolisi di ravvedersi e di parlare, vogliono sapere come ha fatto a uccidere la madre della sua bambina. Quella bambina, Vittoria, alla quale viene detto che il padre “è in un posto dove vanno le persone che hanno fatto cose cattive”: così Michele Rea, il fratello della donna uccisa, che è convinto di dover dire alla piccola – che di fatto ora non ha più nemmeno il padre perché Parolisi ha perso anche la patria potestà – tutta la verità su questa storia, lo faranno con l’aiuto di gente esperta. “Il giorno in cui le racconteremo come è morta sua madre sarà per noi un grande dolore, inferiore soltanto alla morte di mia sorella”, ha continuato Michele Rea.

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