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Parma, indagato sindaco Pizzarotti: “Abuso d’ufficio per nomine al teatro Regio”

Il primo cittadino (M5S) è iscritto nel registro insieme a Laura Ferraris, assessore alla Cultura, Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti, membri del cda della Fondazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Federico Pizzarotti (Movimento 5 Stelle), sindaco di Parma, risulta indagato per abuso d’ufficio  insieme all’assessora alla Cultura, Laura Ferraris. I due avrebbero favorito la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti, consulente per lo sviluppo e i progetti speciali. La notizia è stata riporta in anteprima dalla Gazzetta di Parma. L'inchiesta sulle nomine del teatro lirico cittadino era partita da alcune segnalazioni fatte anche dal senatore del Pd e coinvolge anche Giuseppe Albenzio, Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti, membri del cda della Fondazione, finiti nel registro degli indagati per lo stesso reato. “E’ un atto dovuto, sono tranquillo” ha detto Pizzarotti. “Era già emerso ci fossero indagini in corso in ragione degli esposti del senatore Pd Pagliari. Con la Procura consueto atteggiamento collaborativo", è il commento del primo cittadino pentastellato.

"Ci sono state chieste spiegazioni per capire cosa stava succedendo", ha riferito Marco Bosi, capogruppo M5S nel Comune di Parma, riferendosi alle richieste di chiarimento avanzate dal direttorio del Movimento- e le abbiamo date perché è evidente che a due-tre settimane dal voto questo tipo di indagine può essere utilizzata e strumentalizzata per fare campagna elettorale".

Il caso delle nomine a Parma che ha portato alle indagini contro Pizzarotti

La Procura di Parma aveva aperto un fascicolo penale sulla vicenda della nomine, sequestrando atti e copie dei carteggi informatici riguardanti l'iter che aveva portato alla scelta dei nuovi dirigenti della Fondazione. Per la candidatura a direttore generale del Teatro Regio arrivarono sette nomi, con una procedure di selezione tramite avviso pubblico nel giugno 2014, da sottoporre in commissione. Ma questi vennero esclusi senza spiegazione valida, limitandosi a specificare che non erano "all'altezza del ruolo". Quindi, la chiamata diretta della Meo al posto dell’amministratore esecutivo Carlo Fontana nel gennaio 2015. Pagliari accusò pubblicamente di interferenze l’assessore alla Cultura e portò il caso in Procura. Contro l'iter del cda del Regio di Parma si era già espresso duramente anche uno dei candidati esclusi, Carmelo Di Gennaro, che, in una lettera aperta, aveva attaccato Pizzarotti parlando di "soluzione in barba a quegli ingenui che pensavano di partecipare a un concorso pulito". Ora i magistrati dovranno rispondere fondamentalmente ad una domanda: perché fare un bando e poi mettere in atto tutt’altra scelta, di fatto chiamando direttamente la Meo? La chiusura dell'inchiesta non dovrebbe essere lontana.

Roberto Fico: "Se condotta contraria ai principi del Movimento, dovrà dimettersi"

Nel primo pomeriggio, il direttorio del Movimento 5 Stelle ha commentato l'inchiesta che vede indagato il sindaco Pizzarotti per voce di Roberto Fico, attraverso un messaggio postato sulla sua pagina Facebook: "Il sindaco di Parma è indagato per aver nominato il direttore del teatro Regio, cosa che è nelle sue prerogative. La magistratura sta verificando se ha seguito correttamente la procedura. Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del MoVimento 5 Stelle chiederemo un passo indietro. Come in tutti gli altri casi". Infine, concludendo la comunicazione, Roberto Fico ha sottolineato che "chi, come la Lega, ha trafficato in diamanti e comprato mutande verdi coi soldi dei cittadini, dovrebbe avere la dignità di stare zitto".

Esposito (Pd): "Noi sempre garantisti, i grillini solo con i loro"

Dal Partito Democratico arrivano commenti al vetriolo contro il Direttorio M5S, accusato di essere garantista solo quando le indagini toccano uno dei loro esponenti. "Prima Quarto, poi Livorno, ora Parma. Noi siamo sempre garantisti, voi cari grillini? Che fate? Espellete, fate finta di niente, ve ne state zitti?", scrive il senatore dem Stefano Esposito su Facebook.

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