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Parma, bimbo nasce senza gambe. Genitori: “Nessuno ci ha informato”

Durante l’intera gravidanza nessun campanello d’allarme ma quando il piccolo è venuto al mondo si è scoperta una gravissima malformazione. Genitori pronti a fare causa. Gli avvocati: “L’ultima ecografia dava le dimensioni dei femori”.
A cura di Susanna Picone
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Sono pronti a fare causa i genitori del piccolo Bryan, un bambino nato senza gli arti inferiori all’ospedale di Parma. Secondo la sua mamma e il suo papà, una coppia che vive a Scandiano, provincia di Reggio Emilia, nessuna ecografia durante la gravidanza aveva segnalato la grave malformazione. La notte di Natale, quando il piccolo è venuto alla luce, per loro dunque doveva essere una gioia ma invece dopo il parto hanno capito che il bambino avrebbe avuto una vita difficile. I genitori del piccolo avrebbero dunque già fatto partire le lettere di diffida a tutte le parti in causa: il medico privato che seguì la madre 34enne, la Casa della Salute di Parma dove effettuò alcuni esami, l'Ausl e l'azienda ospedaliera. La coppia ha dato mandato ai legali Silvia Gamberoni e Alessandro Falzoni del foro di Ferrara di avviare una causa civile per il risarcimento dei danni: “Addirittura – spiegano gli avvocati – l'ultima ecografia fatta a novembre, dopo aver attestato la normalità del feto, dava le dimensioni di entrambi i femori”. “Prepareremo una causa civile, chi ha sbagliato dovrà pagare”, così gli avvocati.

L'Azienda ospedaliera universitaria e l'Asl di Parma, interpellate dal quotidiano Repubblica, esprimono “vicinanza alla famiglia e spiegano che sono in fase di ultimazione tutte le verifiche interne per fare chiarezza su tutto il percorso seguito dalla famiglia”. La donna fino a circa la 32esima settimana di gravidanza si è fatta seguire da un medico privato, poi alla Casa della Salute dell'Asl avrebbe fatto un'ecografia nella trentaduesima settimana. Sia l'Asl che l'azienda ospedaliera esprimono “la volontà di mettersi a totale disposizione della famiglia per verificare e chiarire tutta la vicenda, e sostenere la famiglia stessa, esprimendo tutto il grande dispiacere per quanto avvenuto”.

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