Parlamento in ferie per un mese, Monti solo 6 giorni

Dopo l'ufficializzazione delle "ferie salvate" dei parlamentari (ricorderete la polemica sulla possibilità "eretica" di lavorare anche nella settimana di ferragosto), ecco che La Stampa ricorda anche la "differenza" con i componenti del governo tecnico guidato da Mario Monti. Infatti "chi è al Governo si ferma 10 giorni, con il telefono acceso e sotto la spada di Damocle di un richiamo nella Capitale se necessario". Una differenza non da poco, anche se sono in molti a sottolineare come i "27 giorni di ferie del 2012" (per i parlamentari, anche se andrebbe calcolato anche che nei primi giorni ci saranno solo interpellanze ed interrogazioni…) siano il periodo più breve degli ultimi anni e che "i costi per tenere aperti gli uffici siano enormemente alti". Certo è che i membri dell'esecutivo saranno invece sottoposti ad un vero tour de force, pur non essendo direttamente impegnati nella elaborazione delle 2 grandi riforme che il Paese attende per i primi giorni di settembre. Stiamo ovviamente parlando della riforma costituzionale (con i primi passaggi parlamentari che hanno portato in dote semipresidenzialismo ed elezione diretta del Capo dello Stato), ma soprattutto della legge elettorale, con le trattative arenatesi negli ultimi giorni a casa di rilevanti distanze su preferenze, soglia di sbarramento e premio di maggioranza.

E Monti? Il Presidente del Consiglio, reduce da una giornata altalenante dopo gli elogi del Wall Street Journal e le polemiche con il Popolo della Libertà ("lo spread sarebbe a 1200 con Berlusconi al Governo"), ha fatto sapere di voler limitare al minimo indispensabile il suo periodo di ferie: "Solo sei giorni e spero non saltino". Il modo di dare un segnale, fuor di retorica e senza propaganda.