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Papa Francesco sorprende tutti e bacia i piedi ai leader del Sud Sudan: “Basta guerre”

Con una mossa inaspettata che ha colpito di sorpresa tutti, dopo il discorso a braccio e le strette di mano, Bergoglio si è chinato in ginocchio e davanti a tutti ha baciato i piedi ai leader del Sud Sudan a cui è stato affidato il compito di guidare il paese in questa fase di transizione dopo anni di guerra.
A cura di Antonio Palma
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Doveva essere un incontro di dialogo e pace promosso dallo stesso Vaticano per chiedere ai politici sudanesi di mettere fine a un conflitto civile tra le varie etnie che sta causando morte e distruzione da anni nel Paese africano ma nessuno si aspettava che, dopo il discorso, Papa Francesco si inginocchiasse davanti ai leader del Sud Sudan e baciasse loro i piedi. È accaduto giovedì a Santa Marta, dove era in corso il ritiro spirituale delle massime autorità religiose e politiche sud sudanesi ideato dall’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby. Al Pontefice era stato chiesto un saluto conclusivo ma, a dopo il discorso a braccio e le strette di mano, Bergoglio si è chinato in ginocchio e davanti a tutti  ha baciato i piedi ai presenti: il presidente della Repubblica Salva Kiir Mayardit e i vice presidenti designati tra cui Riek Machar e Rebecca Nyandeng De Mabior. Un gesto che ha sorpreso gli stessi interessati, un modo eclatante da parte del Papa per chiedere loro di prestare ascolto al grido di pace.

"A voi tre che avete firmato l’accordo di pace vi chiedo, come fratello, rimanete nella pace. Vi chiedo come fratello, rimanete nella pace" aveva scandito pochi attimi prima Papa Francesco rivolto agli stessi leader che secondo l’accordo siglato a settembre avranno il compito di guidare i paese in questa fase di  transizione. "Lo chiedo col cuore: andiamo avanti, ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi. Andare avanti, risolvere i problemi. Voi avete avviato un processo, che finisca bene! Ci saranno lotte tra voi ma queste siano dentro all’ufficio. Davanti al popolo le mani unite! Così da semplici cittadini diventate padri delle nazioni" li ha esortati Bergoglio, ripetendo in continuazione la parola pace.

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"Ci vuole un forte impegno degli uomini responsabili verso il popolo ma la pace è possibile, non mi stancherò mai di ripeterlo. Noi cristiani crediamo e sappiamo che la pace è possibile perché Cristo è risorto e ha vinto il male con il bene, ha assicurato ai suoi discepoli la vittoria della pace su quei complici della guerra che sono la superbia, l'avarizia, la brama di potere, l'interesse egoistico, la menzogna e l'ipocrisia", ha ricordato a tutti il Pontefice, concludendo: "Auspico di cuore che definitivamente cessino le ostilità, che l'armistizio sia rispettato, per favore, che l'armistizio sia rispettato, che le divisioni politiche ed etniche siano superate e che la pace sia duratura, per il bene comune di tutti i cittadini che sognano di cominciare a costruire la Nazione".

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