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Papa Francesco: “Onu sfidi le ingiustizie, no alla cultura dello scarto”

Bergoglio ha impartito la benedizione al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e ai membri del consiglio dei capi esecutivi per il coordinamento dell’Onu invitandoli a “promuovere insieme una vera mobilitazione etica mondiale”.
A cura di Susanna Picone
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“Una parte importante dell'umanità continua a essere esclusa dai benefici del progresso e a essere relegata a esseri umani di seconda categoria”: è quanto detto da papa Francesco che ha ricevuto oggi in udienza nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico in Vaticano il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon e i membri del Consiglio dei capi esecutivi per il coordinamento delle Nazioni Unite, riuniti a Roma per l'incontro semestrale strategico. Bergoglio, dopo aver ringraziato l'Onu “per i grandi sforzi realizzati a favore della pace mondiale, del rispetto della dignità umana, della protezione della persona specialmente dei più poveri o dei più deboli e dello sviluppo economico e sociale armonioso”, ha esortato a “non conformarsi mai ai risultati acquisiti ma impegnarsi ogni volta di più, poiché ciò che è stato conseguito si assicura soltanto cercando di ottenere ciò che ancora manca. E nel caso dell'organizzazione politica ed economica mondiale – ha aggiunto il Pontefice – “quello che manca è molto”. Papa Francesco all’Onu ha chiesto di risolvere le cause strutturali della povertà e della fame e di opporsi alle ingiustizie causate dall'economia dell'esclusione e dalla “cultura dello scarto”. Secondo Bergoglio “i futuri obiettivi dello sviluppo sostenibile dovrebbero essere formulati con generosità e coraggio, affinché arrivino effettivamente a incidere sulle cause strutturali della povertà e della fame, a conseguire ulteriori risultati sostanziali a favore della preservazione dell'ambiente, a garantire un lavoro decente per tutti e a dare una protezione adeguata alla famiglia, elemento essenziale di qualsiasi sviluppo economico e sociale sostenibile”.

Si tratta di sfidare – ha spiegato il Papa – “tutte le forme di ingiustizia, opponendosi alla economia dell'esclusione, alla cultura dello scarto e alla cultura della morte”. Nel mezzo del suo discorso a Ban ki-moon Francesco ha “preso in prestito” anche un episodio raccontato nel Vangelo di San Luca. Il Papa ha parlato dell’incontro di Gesù Cristo con il ricco pubblicano Zaccheo, “che prese una decisione radicale di condivisione e di giustizia quando la sua coscienza è stata risvegliata dallo sguardo di Gesù”. Si tratta di un episodio che – ha spiegato il Papa – “ci insegna che la promozione di un'apertura generosa, efficace e concreta alle necessità degli altri deve essere sempre al di sopra dei sistemi e delle teorie economiche e sociali”. Da qui il Papa ha dunque invitato l’Onu “a promuovere insieme una vera mobilitazione etica mondiale che, al di là di ogni differenza di credo o di opinione politica, diffonda e applichi un ideale comune di fraternità e di solidarietà, specialmente verso i più poveri e gli esclusi”.

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