Papa Francesco: “Essere buon cattolici non significa fare i figli come conigli”
"Alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No. Paternità responsabile". Sono le prime parole di Papa Francesco dopo il suo viaggio nelle Filippine. Bergoglio è arrivato nel pomeriggio all'aeroporto romano di Ciampino dopo un volo di quasi 15 ore. Il Santo Padre ha detto di essere stato molto colpito dai gesti dei filippini, “gesti del cuore”, ricordando in particolare “il gesto dei papà quando alzavano i bambini perché il Papa li benedicesse. Un gesto che in altre parti non si vede. È come se dicessero questo è il mio tesoro, questo è il mio futuro, per questo vale la pena lavorare e soffrire. Un gesto originale, nato dal cuore”.
Ha toccato il tema della contraccezione e della paternità responsabile, denunciando il neo-malthusianesimo che vuole il controllo delle nascite ma sul numero dei figli ha anche detto: “c’è chi crede che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli”. Quindi ha chiarito la sua posizione sulla contraccezione: "Io credo che il numero di 3 per famiglia sia quello che gli esperti ritengono importante per mantenere la procreazione, 3 per coppia. Per questo la parola chiave per rispondere è quella che usa sempre la Chiesa, e anche io: paternità responsabile. Come si fa questo? Con il dialogo, ogni persona con il suo pastore, vedere come fare quella paternità. L'esempio che ho menzionato di quella donna che aspettava l'ottavo figlio e ne aveva sette nati con il cesareo: questo è una i-r-r-e-s-p-o-n-s-a-b-i-l-i-t-à. Lei mi ha confidato: ‘Ma guarda io non ho i mezzi’. ‘Sii responsabile’, ho risposto. Alcuni credono, scusatemi la parola, che per essere buoni cattolici dobbiamo essere come i conigli. No. Paternità responsabile. E per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, gli esperti, i pastori. Si cerca… E io conosco tante vie di uscita, lecite, che hanno aiutato a questo problema".
Papa Francesco ha voluto fare chiarezza sulla frase sul pugno (“se uno offende mia mamma gli do un pugno”) che molti hanno criticato. "In teoria – ha spiegato Francesco – possiamo dire che una reazione violenta davanti una offesa, a una provocazione, non si deve fare. Possiamo dire quello che dice il Vangelo, che dobbiamo dare l'altra guancia. Sulla teoria siamo tutti d'accordo. Ma siamo umani. E c'è la prudenza, che è una virtù della convivenza umana. Io non posso provocare, insultare una persona continuamente perché rischio di farla arrabbiare, rischio di ricevere una reazione non giusta. Allora dico che la libertà di espressione deve tenere conto della realtà umana e perciò deve essere prudente".