Papa Francesco: “Libertà d’espressione, ma senza offendere le religioni”
UPDATE: Appena arrivato a Manila Papa Francesco è tornato a commentare i fatti di Parigi e, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto: "E' un'aberrazione uccidere nel nome di Dio", anche se sulla libertà d'espressione ha precisato che "c'è un limite". "Se il mio amico Gasbarri dice una parolaccia sulla mia mamma, si aspetti un pugno", ha detto Francesco, invitando a non "giocattolizzare la religione". "La libertà di espressione è un diritto, ma anche un dovere". Il pontefice ha invitato a non offendere le religioni ma, quando ciò accade, a non reagire con violenza". "C’è un limite – ha continuato Bergoglio – ogni religione ha dignità, ogni religione che rispetti la vita umana, la persona umana, io non posso prenderla in giro. Ho preso questo esempio del limite per dire che nella libertà di espressione ci sono limiti, come (nell’esempio) della mia mamma".
Papa Francesco è arrivato nelle Filippine: dopo due giorni trascorsi in Sri Lanka il Santo Padre – alle 10 e 40 (ora italiana) – ha raggiunto la seconda tappa del suo viaggio in Asia: è la quarta volta che un Pontefice fa visita a Manila: 45 anni fa toccò a Paolo VI, mentre Giovanni Paolo II ci andò nel 1981 e nel 1995. Ad attendere Papa Bergoglio, che farà visita a un paese ancora devastato dal tifone del dicembre scorso, migliaia di persone, soprattutto giovani che hanno intonato cori come "Papa Francisco, bienvenido" e inscenato danze a ritmo di musica tecno.
Ieri, nel suo ultimo giorno in Sri lanka, Papa Francesco ha celebrato una messa e nominato il primo santo della storia del paese, san Giuseppe Vaz: il religioso fu beatificato 20 anni pa da Giovanni Paolo II. Di lui Francesco ha ricprdato come sia stato un missionario verso le periferie, vissuto in un periodo che, come il nostro, era segnato da profonde divisioni religiose. "La libertà religiosa – ha ricordato il Pontefice celebrando la canonizzazione – è un diritto umano fondamentale: ogni individuo dev'essere libero, da solo o associato ad altri, di cercare la verità, di esprimere apertamente le sue convinzioni religiose, libero da intimidazioni e da costrizioni esterne". "Come ci insegna la vita di Giuseppe Vaz, – ha detto il Papa – l'autentica adorazione di Dio porta non alla discriminazione, all'odio e alla violenza, ma al rispetto per la sacralità della vita, al rispetto per la dignità e la libertà degli altri e all'amorevole impegno per il benessere di tutti".