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Papa Francesco: “Basta accusare i migranti e privare i poveri di speranza”

Papa Francesco nel suo discorso per la Giornata della Pace ha duramente attaccato quei politici che “tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza”. I “nazionalismi mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno”.
A cura di Davide Falcioni
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I politici "che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza" sono insostenibili. Sono le parole contenute in un messaggio scritto da Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace che verrà celebrata il prossimo primo gennaio. Parole che sembrano rappresentare una continuità con quelle pronunciate nelle ultime settimane da preti e vescovi, che sul tema dell'accoglienza ai migranti in molti casi non hanno risparmiato critiche dirette al governo, in particolare al decreto Salvini.

Bergoglio sottolinea: "Viviamo in questi tempi in un clima di sfiducia che si radica nella paura dell'altro o dell'estraneo, nell'ansia di perdere i propri vantaggi, e si manifesta purtroppo anche a livello politico, attraverso atteggiamenti di chiusura o nazionalismi che mettono in discussione quella fraternità di cui il nostro mondo globalizzato ha tanto bisogno. Oggi più che mai, le nostre società necessitano di ‘artigiani della pace". E ancora: "Ne siamo certi: la buona politica è al servizio della pace; essa rispetta e promuove i diritti umani fondamentali, che sono ugualmente doveri reciproci, affinché tra le generazioni presenti e quelle future si tessa un legame di fiducia e di riconoscenza", continua papa Francesco.

Secondo Bergoglio i "vizi" della politica, "vergogna della vita pubblica", sono "la corruzione – nelle sue molteplici forme di appropriazione indebita dei beni pubblici o di strumentalizzazione delle persone –, la negazione del diritto, il non rispetto delle regole comunitarie, l’arricchimento illegale, la giustificazione del potere mediante la forza o col pretesto arbitrario della ‘ragion di Stato', la tendenza a perpetuarsi nel potere, la xenofobia e il razzismo, il rifiuto di prendersi cura della Terra, lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali in ragione del profitto immediato, il disprezzo di coloro che sono stati costretti all’esilio".

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