Papa Francesco: “Lo stato deve essere laico. Gli stati confessionali finiscono male”
UPDATE ore 20 – Intervistato dal quotidiano francese La Croix Papa Francesco ha affermato: "Uno Stato dev'essere laico. Gli Stati confessionali finiscono male", ma la Francia tende a "esagerare la laicita'" per colpa di "un modo di considerare le religioni come una subcultura, non una cultura vera e propria". Bergoglio ha poi aggiunto: "Credo che una laicità accompagnata da una solida legge che garantisce la libertà religiosa offra una cornice per andare avanti – spiega – Siamo tutti uguali, come figli di Dio o con la nostra dignità di persone. Ma ciascuno deve aver la libertà di esteriorizzare la sua fede". La Francia, conclude, "dovrebbe fare un passo avanti su questo tema, per accettare che l'apertura alla trascendenza sia un diritto per tutti".
E' stato Papa Francesco ad aprire la 69esima Assemblea Generale della Cei che ha posto come primo punto di discussione il rinnovamento del clero. Come di consueto il Pontefice ha dedicato alla sobrietà e alla povertà i passaggi più significativi del suo discorso, invitando gli uomini di chiesa a rinunciare agli sfarzi. Il sacerdote, ha detto Bergoglio, "come Mosè è uno che si è avvicinato al fuoco e ha lasciato che le fiamme bruciassero le sue ambizioni di carriera e potere. Ha fatto un rogo anche della tentazione di interpretarsi come un “devoto”, che si rifugia in un intimismo religioso che di spirituale ha ben poco".
Secondo Francesco il prete "non è un burocrate o un anonimo funzionario dell’istituzione; non è consacrato a un ruolo impiegatizio, né è mosso dai criteri dell’efficienza". Poi il passaggio più significativo: "Sa che l’Amore è tutto. Non cerca assicurazioni terrene o titoli onorifici, che portano a confidare nell’uomo; nel ministero per sé non domanda nulla che vada oltre il reale bisogno, né è preoccupato di legare a sé le persone che gli sono affidate. Il suo stile di vita semplice ed essenziale, sempre disponibile, lo presenta credibile agli occhi della gente e lo avvicina agli umili, in una carità pastorale che fa liberi e solidali. Servo della vita, cammina con il cuore e il passo dei poveri; è reso ricco dalla loro frequentazione. È un uomo di pace e di riconciliazione, un segno e uno strumento della tenerezza di Dio, attento a diffondere il bene con la stessa passione con cui altri curano i loro interessi". In un passaggio del suo discorso di fronte ai vescovi Bergoglio ha affermato che il rinnovamento del clero riguarda anche la gestione dei beni economici e delle strutture: "In una visione evangelica, evitate di appesantirvi in una pastorale di conservazione. Mantenete soltanto ciò che può servire per l’esperienza di fede e di carità del popolo di Dio".
Sempre a proposito di "rinnovamento" nella chiesa cattolica la scorsa settimana avevano suscitato scalpore le parole di papa Francesco che si era detto disponibile alla valutazione dell'istituzione di una Commissione di studio sul diaconato femminile come esisteva nelle prime chiese delle comunità cristiane, ritenendo che le donne diacono siano “una possibilità per oggi”.