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Papa Benedetto XVI si dimette, ma prima nomina il presidente dello Ior

Ieri il portavoce della Santa Sede padre Lombardi aveva annunciato che a giorni il Papa avrebbe compiuto la sua ultima nomina prima delle dimissioni scegliendo il nuovo capo della “banca del papa”. E Ratzinger avrebbe già scelto.
A cura di Susanna Picone
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Ieri il portavoce della Santa Sede padre Lombardi aveva annunciato che a giorni il Papa avrebbe compiuto la sua ultima nomina prima delle dimissioni scegliendo il nuovo capo della “banca del papa”. Ratzinger avrebbe già scelto: un banchiere belga.

“È possibile che nei prossimi giorni ci sarà la nomina del presidente dello Ior”, così aveva annunciato ieri nella sala stampa vaticana padre Lombardi, questa sarebbe stata probabilmente l’ultima nomina che Papa Benedetto XVI avrebbe compiuto prima delle sue dimissioni. Una persona per ricoprire il posto rimasto vuoto dallo scorso 26 maggio, quando Ettore Gotti Tedeschi fu sfiduciato e lasciò. Quando arriverà il momento, aveva detto padre Lombardi, vi dirò con esattezza e precisione il nome del prescelto. E questa persona, secondo quanto anticipa il Corriere.it, sarebbe stata già scelta. Ieri sera Papa Ratzinger, che nella sua ultima omelia pubblica ha anche avuto delle parole dure a proposito del momento difficile che sta vivendo la Chiesa, avrebbe sottoscritto formalmente la sua scelta. Il nuovo capo dell’Istituto per le Opere di Religione sarebbe un banchiere belga il cui nome girava già da qualche giorno e che, dunque, sarà nominato prima del 28 febbraio, giorno ultimo di pontificato per Benedetto XVI.

Quasi sicuramente un presidente straniero – In questo modo il nuovo Papa che prenderà il posto di Ratzinger non avrà questo “compito” tra i suoi primi impegni come guida della Chiesa. Il processo di selezione del nuovo presidente dello Ior, hanno fatto sapere dal Vaticano, è partito mesi fa ed è stato messo a punto da varie società che hanno svolto una ricerca a livello mondiale di varie e autorevoli figure nel mondo finanziario internazionale. Si tratta dunque dell’esito di un percorso programmato e strutturato da molto tempo e voluto dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone, dalla commissione cardinalizia e condiviso dal Pontefice. Nelle ultime ore era circolata la voce che quasi sicuramente il nuovo presidente della banca del papa sarebbe stato uno straniero.

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