Papa Benedetto XVI incontra i detenuti di Rebibbia e condanna il sovraffollamento delle carceri
Papa Benedetto XVI fa visita ai detenuti di Rebibbia
Il sovraffollamento: una ‘doppia pena' per i carcerati
Stamattina Papa Benedetto XVII ha fatto visita ai detenuti del carcere romano di Rebibbia, accolto dai molteplici applausi dei carcerati, felici di accoglierlo nella struttura. La visita del Pontefice è significativa, in un periodo come questo segnato dalle proteste di diversi istituti di detenzione, come quello di Ancona, dove le persone vivono in condizioni inumane, costretti a dividere con i compagni i pochi metri quadri di cella che hanno a disposizione. Il Santo Padre ha rivolto parole solidali agli uomini del penitenziario: “So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione”. Il Papa, inoltre, invita le istituzioni a tutelare la delicata situazione degli istituti di pena, controllando “le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una ‘doppia pena’ ”. L’incontro tra Benedetto XVI e i detenuti è avvenuto quasi in contemporanea con l’approvazione del decreto salva-carcere: lo fa notare anche Paola Severino, ministro della giustizia, intervistata da Radio Vaticana. Il Papa è stato accolto con calore e gioia dai carcerati, ai quali ha riservato conforto e vicinanza: “so che in voi il Signore mi aspetta, che voi avete bisogno di questo riconoscimento umano e che avete bisogno di questa presenza del Signore”.
I detenuti hanno posto diverse domande al Papa, il quale ha risposto a ogni singolo quesito. Uno di loro gli ha chiesto “Cosa possono chiedere degli uomini detenuti, malati e sieropositivi al Papa?” e il Pontefice ha risposto in questo modo: “Mi ha detto parole veramente memorabili, siamo caduti, ma siamo qui per rialzarci. Lei ha anche detto che si parla in modo feroce di voi, purtroppo è vero, ma vorrei dire non solo questo, ci sono anche altri che parlano bene di voi e pensano di voi”. La visita del Pontefice si è conclusa, infine, con un momento di preghiera e con il Padre Nostro recitato dal Santo Padre. Prima di andare via, Papa Ratzinger ha benedetto un cipresso piantato ne cortile, simbolo del suo passaggio nel carcere. Dopo ciò il Papa è entrato in macchina per ritornare in Vaticano. I detenuti gli hanno chiesto di concedere loro amnistia, salutandolo a braccia aperte dalle sbarre delle loro celle.