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Panama Papers: i conti offshore dei potenti. Tra 800 italiani anche Montezemolo e Trulli

Un leak da unidici milioni di file partito da una fonte anonima: le carte segrete dello studio Mossack Fonseca con sede a Panama analizzate da oltre 400 giornalisti. Sotto accusa persone vicine a Putin, Cameron, Messi e anche circa 800 italiani, tra cui Montezemolo.
A cura di Claudia Torrisi
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Luca Cordero di Montezemolo ospite a "L'Arena" di Massimo Giletti

Oltre duecento mila società, fondazioni, trust con sede in 21 paradisi fiscali sparsi per il mondo, dai Caraibi ai mini Stati del Pacifico, da Cipro fino al deserto del Nevada, negli Stati Uniti; migliaia di clienti da 200 diversi paesi. Ci sono quarant'anni di affari offshore tra le pagine dell'inchiesta dell'Icij – International consortium of investigative journalists, che ha avuto modo di lavorare sull'archivio di carte segrete partite dello studio legale Mossack Fonseca, con sede a Panama city, rinomato paradiso fiscale. Un leak di 11 milioni di documenti e un lavoro iniziato quando più di un anno fa una fonte anonima ha passato i file panamensi al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, che poi li hai messi in comune con gli altri giornali.

L'obiettivo dello studio Mossack Fonseca era far in modo che i suoi prestigiosi clienti riuscissero a evadere le tasse, facendo confluire i loro fondi nei paradisi fiscali. Nelle carte ci sono nomi importanti: come il presidente russo Vladimir Putin, il premier britannico David Cameron, il calciatore Leo Messi, il presidente ucraino Poroshenko, il re saudita, i premier di Islanda e Pakistan, la famiglia del presidente dell'Azerbaigian, attori come Jackie Chan. Una fuga di notizie definita "la più grande della finanza internazionale".

Il premier islandese interrompe l'intervista

Durante un'intervista del The Guardian, il primo ministro islandese Sigmundur Gunnlaugsson decide di interrompere dopo una domanda "scomoda". Il premier infatti è tra i nomi che risultano implicati nel grande scandalo globale che ha scosso il mondo intero e alla richiesta di chiarimenti del giornalista, Gunnlaugsson prima prova a rispondere eludendo la domanda e dopo si alza imbarazzato per poi interrompere definitivamente l'intervista.

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l'Espresso – che partecipa all'inchiesta –  ha iniziato a rendere noti i nomi degli italiani coinvolti nelle operazioni. Nell'elenco ci sono circa 800 nostri connazionali – a vario titolo – tra cui imprenditori, professionisti, volti dello spettacolo e personaggi non conosciuti. Ad esempio, figura Luca Cordero di Montezemolo: l'inchiesta ha verificato che nei primi mesi del 2007 lo studio Mossack Fonseca ha curato la stipula di una serie di contratti. Nelle carte, ha sottolineato l'Espresso, ricorrono i nomi di Unicredit – che ha negato rapporti con Mossack Fonseca – e Ubi; o Giuseppe Donaldo Nicosia – sotto inchiesta a Milano per frode fiscale e bancarotta fraudolenta nella stessa indagine in cui è coinvolto l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri; o anche l'ex pilota di Formula Uno Jarno Trulli, che risulta azionista di una società registrata alle Seychelles e creata con l'assistenza dello studio Mossack Fonseca. E poi Oscar Rovelli (uno degli eredi di Nino, imprenditore che era a capo il gruppo chimico Sir) che risulta titolare delle azioni della Countryside Group Ltd delle Seychelles.

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