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Pakistan, un baby kamikaze uccide 30 persone in una scuola militare

In Pakistan un adoloscente – kamikaze si è fatto esplodere in un centro di reclutamento militare provacando almeno 27 morti ed una cinquantina di feriti. Gli attacchi dei talebani sono solo uno dei tanti problemi che questa nazione deve affrontare.
A cura di Cristian Basile
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Attentato pakistan

Almeno 27 persone sono morte ed altre 35 sono rimaste feriti un un attacco suicida contro un centro di reclutamento militare nella città Pakistana di Mardan. L'attentato è avvenuto nel Punjab Center, uno dei più grandi centri di formazione per l’esercito Pakistano, fondato dagli inglesi durante il periodo coloniale. L'attentatore, un adolescente, si era avvicinato al centro di addestramento facendo finta di voler assistere alla parata mattutina e vestito con una divisa scolastica, ha scelto la marcia del mattino proprio per infliggere il maggior numero di perdite.

L'attentato è stato rivendicato dai talebani che dal 2009 , quando attaccarono il quartier generale dell’esercito a Rawalpindi, hanno continuato ad attaccare le installazioni militari e di polizia. Il primo ministro Yusuf Raza Gilani ha condannato l’attacco al Punjab Center: "Questi vili attentati non incideranno sul morale delle agenzie di sicurezza e la determinazione della nazione a sradicare il terrorismo".

Gli analisti considerano però l'attentato di Mardan un possibile indizio del fatto che, dopo un periodo di sbandamento dovuto alla massiccia offensiva anti-guerriglia delle truppe governative, in Pakistan le cellule ultra-integralistiche stanno rialzando la testa. Basti pensare che nel 2010 si sono registrati più di 2000 attacchi che hanno ucciso quasi 3000 persone e ne hanno ferite più di 5000. Gli attentati non sono, però, l'unico problema del Pakistan: il malcontento dei cittadini aumenta di pari passi con la corruzione e la povertà in un paese con un governo che non sembra riesca a risolvere i guai di un'economia paralizzata, sostenuta a mala pena da un aiuto degli Stati Uniti di  11.000 milioni di dollari (in cambio Washington preme affinche il paese intensifichi la sua lotta contro i gruppi militari locali e contro chi attraversa la frontiera per attaccare le forze occidentali).
A questa situazione difficile si aggiungono i problemi diplomatici con gli Stati Uniti. Il 27 gennaio, Raymond Davis, cittadino statunitense, uccise due pakistani a Lahore. L'ambasciatore americano a Islamabad assicurò che si era trattato di legittima difesa e che essendo un diplomatico, doveva essere rilasciato nel rispetto del diritto internazionale. Il Pakistan però ha affidato l'americano alla giustizia perchè crede che la sua estradizione rafforzerebbe lo spirito antiamericano dei pakistani.

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