Pakistan: 21 morti negli scontri tra guerriglieri e forze governative nel Waziristan del nord

Si inasprisce lo scontro tra le forze governative pakistane e le diverse formazioni integraliste che vivono sul confine con l’Afghanistan. Nella scorsa notte ci sono stati intensi scontri a Makeen, nel Waziristan settentrionale, dopo un attacco ad una postazione militare da parte di un centinaio di guerriglieri. Secondo fonti di intelligence pakistane i ribelli erano ben armati, “dotati di armamenti sofisticati, dai lancia-granate alle mitragliette leggere”. Le prime notizie riportano un bilancio di otto vittime tra le truppe regolari, durante il primo attacco dei ribelli, e di tredici guerriglieri morti durante il successivo contrattacco delle forze di Islamabad.
Gli scontri, che sono durati oltre tre ore e hanno causato anche il ferimento di una decina di militari, si collocano in una più complessa battaglia contro tutte le organizzazioni integraliste che da sempre sono asserragliate lungo il confine afghano. La zona è storicamente autonoma e controllata dal potere tribale che ha dato sempre rifugio agli integralisti islamici, sia locali che provenienti da oltreconfine; proprio per questo motivo e sotto pressione dell’amministrazione americana, il governo di Islamabad ha deciso di riprendere con la forza il controllo del territorio, aiutato dalle forze aeree statunitensi. Già ieri, infatti, nella stessa area un drone americano, un aereo senza pilota, aveva sganciato una serie di missili su un accampamento dei ribelli destinato all’addestramento di nuovi guerriglieri, mentre cinque giorni fa in un altro attacco americano è stato ucciso Ilyas Kashmiri uno dei capi di Al Qaeda nel Paese.
Ieri le autorità pakistane avevano dato il via libera al ritorno della popolazione nella zona, dopo le operazioni militari del 2009 contro il movimento Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), organizzazione ombrello dei diversi militanti islamici pakistani, legata ad Al Qaeda, e ritenuta uno dei principali responsabili degli attentanti e degli attacchi suicidi in Pakistan. Ancora non è chiaro però se i ribelli che hanno lanciato l’attacco siano collegati direttamente al movimento Tehrik-i-Taliban Pakistan, o siano guerriglieri provenienti dal confine afghano come era già avvenuto la settimana scorsa in un attacco simile.
La situazione Pakistana è effettivamente incandescente a causa di continui scontri militari e attentati, come quello di stamani che ha colpito la città di Peshawar, causando la morte di quattro persone, o quello alle autocisterne destinate alle basi Nato in Afghanistan. Il malcontento della popolazione locale è evidente come segnalato anche dall’ambasciatore americano Cameron Munter, che ha consigliato di ridurre i bombardamenti in Pakistan visto il malcontento per le vittime civili, una richiesta però respinta nettamente dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale per la netta opposizione del direttore uscente della Cia e futuro capo del Pentagono, Leon Panetta.