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I pagamenti col bancomat? Obbligatorio accettarli anche sotto i 5 euro

La proposta di modifica presentata dal Pd ha l’obiettivo di abbattere il tetto dei 30 euro sotto il quale si potevano rifiutare i pagamenti digitali. Ciò vuol dire che anche un semplice caffé si potrà pagare con il bancomat. Previste anche sanzioni per chi non rispetta la norma.
A cura di Biagio Chiariello
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Il Pd ha presentato un emendamento alla legge di Stabilità con l’obiettivo di incrementare l'utilizzo di Bancomat e carte di credito anche per il pagamento di piccoli importi, come quelli necessari per quotidiani e caffè che può costare anche meno di un euro. Commercianti e professionisti, di conseguenza, saranno obbligati ad accettare i pagamenti elettronici (Pos) anche sotto l’attuale tetto dei 30 euro, col quale era lecito rifiutare. Pena sanzioni amministrative e pecuniarie. La misura va ad inserirsi nel quadro delle novità presentate dal governo come modo efficace per incentivare i consumi, dopo che il governo ha alzato lo stesso limite per i pagamenti in contante a 3mila euro.

L'emendamento Pd

“E’ una questione di libertà. Vogliamo che i cittadini siano liberi di scegliere come pagare, in qualunque situazione” dice Sergio Boccadutri, responsabile innovazione del Partito democratico che in commissione Bilancio alla Camera ha presentato l’emendamento che potrebbe costringere benzinai, tabaccai, piccoli o grandi negozi dove solitamente si fanno piccole spese a rivedere significativamente il loro sistema di pagamenti. I prestatori di servizi di pagamento e i gestori di schemi di carte di credito dovranno definire le nuove regole per abbattere le commissioni per i micro-pagamenti entro il primo aprile 2016. In caso di "mancata o inefficace definizione e applicazione", "il valore massimo delle commissioni non potrà essere superiore a 7 millesimi di euro per ogni operazione basata su carta di debito e a un centesimo di euro per ogni operazione basata su carta di credito".

Pagamenti col Pos sotto i 30 euro

Il Pos è ancora oggetto di discussioni per molti negozianti. Il costo d’installazione dell’apparecchio oscilla tra i 25 e 180 euro annui, ma spesso è gratuito visto che alla società di pagamenti interessano soprattutto le transazioni. “Il problema non è tanto nelle sanzioni, quanto nella cultura” dice Boccadutri ricordando che “le frodi rappresentano lo 0,022% delle transazioni in Italia, una dato inferiore alle media Sepa che è allo 0,039%, eppure tanti hanno ancora paura di essere in qualche modo raggirati. Oggi la spinta all’utilizzo della carta di credito è visto solo in un’ottica di lotta all’evasione fiscale, in realtà sarebbe in grado di attivare tante economie di scale facendo risparmiare tutti”.

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