Quali sono i paesi dell’Unione europea dopo la Brexit
I paesi membri | I fondatori | Eurozona | Paesi candidati | Gli stati non membri
L’Unione europea è attualmente composta da 28 paesi, ma una volta eseguita formalmente la Brexit del Regno Unito, saranno 27. La storia dell’unità politica ed economica degli stati europei inizia negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, quando col Trattato di Parigi firmato il 18 aprile del 1951 fu fondata la Comunità europea del carbone e dell'acciaio. I passi fino ad arrivare a un parlamento e una moneta comune sono tanti e solo nel tempo si sono aggiunti nuovi paesi, mentre altri si sono candidati.
I Paesi membri dell’Europa dopo la Brexit
I 27 paesi membri dell’Unione europea sono in ordine alfabetico: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia. Il Regno Unito, col referendum che si è tenuto il 23 giugno 2016, ha votato a favore della Brexit, ovvero per l’uscita dall’Europa. I tempi e le modalità, però, ancora non sono stati definiti, anche se la ripetizione del voto popolare è stata al momento esclusa da Londra.
I Paesi fondatori dell’Unione europea
I paesi fondatori dell’Unione europea sono Italia, Francia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi e Germania, all’epoca ancora divisa tra parte ovest, aderente all’unione e quella est nel blocco dell’Unione Sovietica. Dopo aver ricevuto la lezione di due guerre sanguinose, il ministro degli esteri francese Robert Schuman durante un discorso tenuto a Parigi il 9 maggio del 1950, prospettò per la prima volta un’unione di stati europei gettando le basi per il successivo trattato fondatore della Ceca. Per questa ragione più tardi sarà istituita la Giornata dell’Europa proprio in occasione del 9 maggio.
I paesi che adottano la moneta Euro
L’euro è la moneta ufficiale dell’Unione europea, nato il 1° gennaio del 1999 ma entrato in vigore solo tre anni più tardi prima in 12 paesi, ai quali poi si sono uniti altri stati per un totale attuale di 19 stati: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
Tra gli 11 paesi ancora non entrati nell’Eurolandia o Eurozona, 8 non hanno ancora adottato l’euro perché non ne soddisfano i requisiti macroeconomici stabiliti dal trattato di Maastricht del 1992, mentre la Danimarca e il Regno Unito sono derogati dall’utilizzo della moneta unica. Diversa è la posizione della Svezia, che pur essendo entrata a far parte dell’Unione nel 1995 ed essendo in possesso di tutti i requisiti, non ha abbandonato la corona svedese in nome di un referendum che si è svolto nel 2003. L’euro è in vigore anche in stati che non fanno parte dell’Unione europea, come San Marino, il Principato di Monaco, Andorra e Montenegro.
I Paesi candidati
I paesi che al momento hanno presentato la propria candidatura per far parte dell’Unione europea ci sono la Turchia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Albania. Nel 2010 anche l’Islanda si era candidata, ma si è ritirata nel 2015. Particolare il caso del Montenegro, che ha adottato unilateralmente l’euro già nel 2002, dal momento che prima lo stato aveva in vigore il marco tedesco.
Gli Stati non membri dell’Unione europea
Ci sono anche paesi che pur essendo geograficamente parte dell’Europa, non fanno parte dell’Unione europea. Tra questi Norvegia, Svizzera, Islanda e la parte orientale vicina alla Russia, che si è riunita nell’Unione doganale eurasiatica, nata nel 2005 sul modello europeo.