“Padre Dall’Oglio è vivo”, una delegazione italiana lo ha incontrato
Padre Paolo Dall’Oglio “è ancora vivo”. È quanto scrive Aki-Adnkronos International, citando fonti mediorientali. Una delegazione italiana si sarebbe recata, circa un mese fa, nella zona in cui il religioso, rapito nei pressi di Raqqa nel luglio 2013, è trattenuto e avrebbe avuto modo di vederlo. Sull’argomento è però secco il “no comment” di fonti di intelligence, ma altre fonti internazionali qualificate confermano l’incontro. L’obiettivo “è evitare ogni mossa che possa costituire una turbativa intesa come un potenziale pericolo” dalle frange qaidiste che tengono in ostaggio Dall’Oglio. Si vuole “mantenere aperto uno spiraglio con lo scopo di arrivare alla sua liberazione”.
Caso Dall'Oglio, gli ultimi aggiornamenti
Gli ultimi aggiornamenti sul caso del rapimento del religioso erano state diffuse una paio di settimane fa, quando un attivista di Raqqa, Abu Ibrahim al-Raqqawi, disse al sito TahrirSy, in lingua araba e inglese, che Dall’Oglio era stato ammazzato subito dopo il suo rapimento. Anche in questa occasione Rami Abdel Rahman, presidente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, aveva precisato ad Aki Adnkronos International che non c’erano alcuna fonte certa a conferma dell’uccisione del padre. Precedentemente, ad aprile era stato l‘Esercito Libero Siriano ad affermare “Padre Dall’Oglio è vivo e in mano ai miliziani dell’Isis, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante”. L’Unità di crisi della Farnesina aveva poi precisato che “la vicenda viene seguita con il massimo impegno e, come per tutti gli altri casi, è opportuno mantenere il massimo riserbo”.
Non solo Padre Dall'Oglio, gli altri italiani rapiti nel mondo
Dall’Oglio, gesuita, 60 anni, è stato rapito il 27 luglio 2013 nei pressi di Raqqa, a nord di Damasco, da un gruppo di estremisti islamici vicino ad Al Qaeda. L’uomo di chiesa ha trascorso 30 anni in Siria, dove ha fondato la comunità monastica di Mar Musa. Non vanno però dimenticati gli italiani rapiti in altri paesi del mondo. Si tratta del cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012 insieme a un collega tedesco, del tecnico Gianluca Salviato, 48 anni, rapito nel marzo scorso nella Cirenaica e dei due sacerdoti vicentini Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, sequestrati ad aprile in Cameron.