Padova, 4 in inglese al figlio: la mamma aggredisce l’insegnante alla scuola Albinoni di Selvazzano
Un brutto voto mal digerito dalla madre e così una pagella scolastica si trasforma in un caso di aggressione ai danni di una insegnante, responsabile – secondo la madre dello studente – di aver espresso un giudizio negativo su un ragazzo che frequenta la scuola media Albinoni di Caselle di Selvazzano, comune in provincia di Padova. La vicenda nasce da un quattro dato dall’insegnante al ragazzino in inglese. Secondo la mamma una ingiustizia che l’ha portata ad affrontare di persona la docente. Così la mamma del ragazzino ha deciso di andare a incontrare di persona l’insegnante, non limitandosi però a recriminare verbalmente, ma arrivando a dare uno spintone a Francesca Redaelli: la prof è caduta a terra, spaccandosi il labbro.
L’episodio è avvenuto a Caselle, in provincia di Padova, nella succursale dell’istituto comprensivo Selvazzano 1. Dopo l’aggressione ai danni della docente, sul posto sono arrivati i carabinieri, ma la madre del ragazzino era già andata via. Il consiglio comunale di Selvazzano ha voluto esprimere la sua solidarietà alla professoressa, che nel frattempo si riserva di sporgere denuncia. “Sono incredulo”, ha affermato il presidente del Consiglio comunale difendendo la docente, definita come una “persona speciale che ha sempre dimostrato grande sensibilità per gli studenti”. Una prof molto apprezzata per la sua serietà e professionalità in tutto il paese.
Chi è la prof aggredita
Francesca Redaelli ha 60 anni, ed è una docente conosciuta e apprezzata. È insegnante di ruolo dal 1987: dal 2003 insegna inglese alle scuole medie Albinoni di Caselle di Selvazzano, un comune nel padovano. Dopo l’aggressione, la docente ha parlato con il Messaggero, spiegando come pensa sia stato possibile arrivare a una situazione di questo genere: “Negli ultimi anni è cambiato l’atteggiamento delle famiglie, ma la scuola non può sopperire alle mancanze dei genitori. Siamo arrivati al punto che in alcuni casi evitiamo di ricevere le mamme o i papà da soli, ma siamo affiancati da un collega perché il rischio che venga travisato quel che diciamo”.
La docente ha poi parlato dell’aggressione: “Io non credo di aver sbagliato, sono una insegnante che vuole trasmettere ai suoi alunni il senso del dovere e dell’impegno per ottenere i risultati. Io dico sempre ai miei studenti che prima sono figli e poi alunni, e che le cose funzionano bene se c’è collaborazione fra scuola e famiglia”.