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Padoan: “La nostra priorità è la ripresa, non ridurre il deficit”

Il Ministro dell’Economia intervistato da Repubblica: “Servono investimenti e riforme per consolidare la crescita”. I tre pilastri dell’azione del Governo? Riforme strutturali, sostegno agli investimenti e manovra finanziaria.
A cura di Biagio Chiariello
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La manovra per la ripresa non il deficit. La base per la crescita dell’Italia riparte da questo punto secondo il Ministro dell’Economia. Intervistato da Repubblica, Pier Carlo Padoan ha sottolineato l'importanza delle riforme. “Le performance di Irlanda, Portogallo, Spagna o Grecia, sia pure diverse, mi sembrano frutto di due meccanismi. Il primo riguarda i Paesi che vanno in profonda recessione: quando il tasso di crescita va così giù”, ha dichiarato a Federico Fubini, “dopo un po' c'è un rimbalzo anche perché il Paese riacquista competitività tramite una compressione dei salari nominali, cioè al lordo dell'inflazione”. Il punto focale dunque è la ripresa. In Italia "restano ostacoli alla crescita, pervasivi, che vanno aggrediti con le riforme", sottolinea il Ministro. "È una recessione lunga, che però si sta attenuando e da cui stiamo gradualmente uscendo. Questa si è aggiunta a due decenni negativi per la produttività e di perdita di competitività".

Padoan: L'economia dell'Italia è complessa

Naturalmente la crescita non è uguale ovunque, l’Europa è la regione che cresce meno e l’Italia cresce meno della media della zona euro. “Le performance di Irlanda, Portogallo, Spagna o Grecia, sia pure diverse, mi sembrano frutto di due meccanismi. Il primo riguarda i Paesi che vanno in profonda recessione: quando il tasso di crescita va così giù”, ha dichiarato al quotidiano diretto da Ezio Mauro, “dopo un po' c'è un rimbalzo anche perché il Paese riacquista competitività tramite una compressione dei salari nominali, cioè al lordo dell'inflazione”. Ma il nostro Paese non è paragonabile alla Grecia o Portogallo. "È un Paese più complesso, è la seconda economia manifatturiera del continente" dice Padoan. Anche sul rapporto tra debito pubblico e PIL, il ministro tende a minimizzare. Secondo Padoan “le polemiche sui valori soglia sono sterili”. Perché ad esempio “il Giappone ha un debito al 230% del Pil, ma nessuno ne mette in dubbio la sostenibilità”.

Quali sono i tre pilastri sui quali il Governo fonda la sua azione?

“Le riforme strutturali e in particolare quella del lavoro, che è cruciale; un risanamento favorevole alla crescita, cioè misure volte ad abbattere i costi per le imprese derivanti dal cuneo fiscale sul lavoro, tramite tagli di spesa; un sostegno agli investimenti soprattutto privati", dice il Ministro dell’Economia. E alla domanda su dove saranno trovati i 20 miliardi per i quali si è ipotizzato un taglio del 3% ai ministeri, Padoan spiega: “Dove tagliare lo stiamo vedendo insieme alla presidenza del Consiglio. È un esercizio che riguarda anche Regioni ed enti locali, e prenderà in considerazione anche deduzioni e detrazioni”.

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