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Pace fiscale, la rottamazione si allarga anche a multe e tributi locali come Imu e Tasi

La pace fiscale potrebbe allargarsi e comprendere anche le multe e i tributi locali, come Imu e Tasi. Il governo e la maggioranza sembrano voler accogliere l’istanza dell’Anci per permettere anche ai comuni di raccogliere circa 3 miliardi, secondo le previsioni, di evasioni passate. Ecco come dovrebbe funzionare questo meccanismo per i tributi locali.
A cura di Stefano Rizzuti
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La pace fiscale potrebbe estendersi anche alle multe e ai tributi locali, a partire da Imu e Tasi. Una ipotesi che sembra sempre più concreta e che la maggioranza sembra voler percorrere durante l’esame del decreto fiscale al Senato. Una misura che, se introdotta, potrebbe valere fino a 3 miliardi di euro di evasione da recuperare su tributi locali, Imu e Tasi, secondo i calcoli del Sole 24 Ore. Governo e maggioranza sembrano voler ascoltare le istanze presentate dall’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani. Tanto da aver messo mano agli emendamenti in Senato sui primi voti del decreto. La decisione è stata quella di accantonare tutti gli emendamenti sui tributi locali per procedere con una riformulazione che metta tutto insieme, come spiegato dal relatore del M5s in commissione Finanze Emiliano Fenu.

Il provvedimento inciderebbe sulle entrate dei comuni per le tasse non riscosse con provvedimenti di ingiunzione fiscale notificati nel periodo che va dal 2000 al 2017. L’ipotesi è che per gli importi da versare per mettersi in pari con i tributi locali non pagati precedentemente valgano gli stessi principi delle multe. Ovvero si dovrà versare l’intero importo delle tasse e degli interessi legali ma non le sanzioni e gli interessi di mora. Il decreto dovrebbe arrivare in Aula al Senato lunedì e dovrebbe essere votato e approvato nella giornata di martedì.

Se la commissione Finanze confermerà la volontà finora espressa, ci sarà quindi un ampliamento delle sanatorie per i tributi locali e le ingiunzioni di pagamento. Saranno poi i sindaci a decidere se applicare o meno le definizioni agevolate nei loro comuni per i crediti nei confronti dei cittadini per il mancato pagamento dei tributi, a partire dalle multe. E proprio nel caso delle multe stradali la somma dovuta dovrebbe essere solamente quella della sanzione prevista per la violazione del Codice della Strada.

I sindaci dovranno predisporre una apposita delibera e disciplinare anche l’ambito di applicazione e le procedure, come per esempio stabilire quante possano essere le rate o quali siano i termini per la presentazione. Nel frattempo, la commissione Finanze ha approvato un emendamento presentato da FdI con cui si precisa che chi aderisce alla sanatoria dei processi verbali dovrà pagare gli interessi legali sulla rata dopo la prima nel caso in cui scelga un massimo di 5 anni di rateizzazione. È invece ancora in discussione l’ipotesi di applicare anche rate di importi più piccoli ma con cadenza ridotta (trimestrale).

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