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Pace fiscale: come il Governo proverà (forse) a recuperare i 5 mld di ICI dalla Chiesa

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, che chiede all’Italia di trovare un modo per recuperare i miliardi di euro di ICI non versati dalla Chiesa, il Governo costretto a trovare una soluzione. L’idea sarebbe quella della “pace fiscale” anche con il Vaticano, con una sorta di rottamazione ad hoc delle cartelle.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha annullato la decisione della Commissione Europea del dicembre del 2012 che riconosceva “l’assoluta impossibilità” per lo Stato italiano di calcolare e recuperare l’ICI non versata dalla Chiesa cattolica. La sentenza sconfessa la lettura dei commissari UE, secondo cui l’Italia si trova nell’impossibilità di “recuperare gli aiuti illegali” concessi alla Chiesa, poiché “è impossibile ottenere le informazioni necessarie per il recupero di tali aiuti attraverso le banche dati catastali e fiscali italiane”. Dunque, il Governo deve e può recuperare dalla Chiesa una cifra che, stando a calcoli effettuati dal ministero dell’Economia, si aggira intorno ai 4,8 miliardi di euro e concerne 6 annualità.

Il Messaggero riporta le ipotesi allo studio del Governo Conte sulle modalità con cui potrebbe avvenire il recupero parziale della somma. Già, perché l’unica cosa che appare certa è che la Chiesa non verserà l’intero importo, ma beneficerà quantomeno di una riduzione sostanziosa della cifra. Si legge sul quotidiano romano:

Una somma che potrebbe essere, appunto, fortemente ridotta utilizzando gli strumenti della "pace fiscale" che il governo sta mettendo a punto collegandola alla legge di Bilancio. Dunque: rottamazione, definizione agevolata, taglio del capitale, sconto o annullamento di sanzioni e interessi legali e di mora. Le ipotesi sono tutte aperte ma, viene fatto filtrare, la soluzione non è prossima. Serve infatti la collaborazione con i commissari alla Concorrenza di Bruxelles e con i Comuni (che sono i titolari dell'imposta sugli immobili).

Una delle ipotesi più gettonate parrebbe essere quella di uno sconto che preveda anche l’eliminazione delle sanzioni e degli interessi, sul modello della rottamazione ter predisposta dal governo nell’ambito della cosiddetta “pace fiscale”. Più difficile, invece, che si arrivi alla definizione agevolata (che vorrebbe dire un sostanzioso sconto in cambio di un pagamento immediato), proprio perché i tempi sembrano poter essere piuttosto lunghi, a causa di procedimenti tecnici complessi e di una struttura burocratica non sempre all’altezza di risposte celeri.

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