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Pace fiscale, come cambia il decreto: torna anche il bonus bebè per i neo-genitori

Cambia il decreto fiscale, con novità riguardanti non solo la pace fiscale e la rottamazione ter delle cartelle, ma anche l’imposta sulle sigarette elettroniche e il bonus bebè, che viene confermato per i neo-genitori anche per il 2019. Ecco quali sono le principali novità introdotte dagli emendamenti nella discussione al Senato.
A cura di Stefano Rizzuti
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La mano di un neonato stringe il dito di un adulto (archivio)

Il decreto fiscale, collegato alla manovra, cambia ancora. E in vista della sua approvazione al Senato gli emendamenti presentati in commissione hanno apportato importanti modifiche al testo. A partire dalla rottamazione ter, dalla pace fiscale, dal bonus bebè e dalle imposte sulle sigarette elettroniche. Una delle novità più attese era quella relativa al bonus bebè, l’assegno da 80 euro mensili che viene erogato ai neo-genitori durante il primo anno di vita dei loro bambini. Il bonus, dopo le polemiche per il mancato stanziamento dei fondi nella legge di Bilancio, verrà rinnovato anche per il 2019. I neo-genitori potranno usufruirne per un anno e sarà pari a 960 euro, che arrivano a 1.152 in caso di secondo figlio. Il bonus verrà erogato per i bambini nati o adottati tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2019. Un assegno da 80 euro al mese che aumenterà del 20% in caso di secondo figlio.

Come cambia la pace fiscale

Le modifiche alla pace fiscale porteranno un aumento degli sconti per chi ha in corso una lite con il fisco. Un emendamento prova ad allargare la platea dei beneficiari, introducendo maggiori sconti: per chi vince la sua lite pendente con una sentenza di primo grado, la riduzione passa dal 50% al 60%, il che vuol dire pagare il 40% del totale della somma dovuta senza interessi né sanzioni. Per chi vince in secondo grado dopo aver perso il primo, lo sconto passa dal’80% all’85%, pagando quindi solo il 15% della somma dovuta. Chi vince in entrambi i gradi di giudizio dovrà versare solo il 5% dell’importo.

Chi invece non è ancora arrivato a sentenza, può decidere di pagare il 90% del dovuto, senza interessi e sanzioni, chiudendo così la lite pendente con il fisco. Viene invece abolito il condono tombale, mentre è stata inserita la possibilità di regolarizzare degli errori lievi fatti nelle dichiarazioni dei redditi, dell’Irap e dell’Iva. In questo caso si potrà pagare un forfait da 200 euro per ogni anno d’imposta, per un massimo di cinque anni.

La rottamazione ter

Chi aderisce alla rottamazione ter può saldare il suo debito con il fisco dividendo l’importo dovuto in 18 rate da versare nel giro di cinque anni e non più in dieci rate come inizialmente previsto. La norma è stata modificata dal Senato. Si prevede anche la possibilità di un versamento in un’unica rata da saldare entro il 31 luglio 2019. Altrimenti è possibile procedere con altre quattro rate annuali: la prima il 31 luglio, la seconda il 30 novembre, la terza il 29 febbraio 2020 e la quarta il 31 maggio. Ogni rata deve essere del 10% dell’importo totale.

Chi aderisce alla rottamazione potrà ricevere il Documento unico di regolarità contributiva. Avrà a disposizione cinque giorni di tolleranza per pagare le rate della rottamazione ter, grazie a un emendamento – approvato in Senato – che vuole evitare che l’adesione alla definizione agevolata venga cancellata per piccoli ritardi nel pagamento. Altra novità riguarda i tributi locali, come Imu e Tasi, che non potranno rientrare nella rottamazione ter. Rimane la scadenza del 7 dicembre per chi ha aderito alla rottamazione bis e aveva le rate in scadenza a luglio, settembre e ottobre, ma non le ha ancora versate. Per aderire alla rottamazione ter, invece, la scadenza è quella del 30 aprile 2019.

Si riduce l’imposta sulle sigarette elettroniche

La discussione a Palazzo Madama del decreto fiscale introduce delle modifiche anche in tema di sigarette elettroniche. A cambiare sono le imposte sulle e-cig che vengono nettamente ridotte. Si passa dal 50% di imposte al 5%. Il tributo era stato introdotto con il decreto fiscale collegato alla scorsa legge di Bilancio: ora, su volontà soprattutto della Lega, si è deciso di intervenire per ridurre nettamente l’imposta sulle e-cig.

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