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Pacchi bomba a Roma: colpita anche l’ambasciata cilena

Altro pacco bomba esploso a Roma: questa volta sotto tiro l’ambasciata cilena. Un dipendente ferito in modo lieve; Alemanno preoccupato.
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Dopo l'esplosione di un pacco bomba all'Ambasciata Svizzera che ha provocato il grave ferimento dell'addetto alla corrispondenza, al quale i medici temono di dover amputare la mano sinistra, un altro ordigno è esploso all'interno dell'Ambasciata Cilena in via Po a Roma. Si è trattato di un pacco, deflagrato in maniera violenta, che anche questa volta ha provocato il ferimento (sembra in maniera più lieve) di un impiegato, subito trasportato al policlinico Umberto I. Un episodio che è stato seguito a breve distanza da un altro allarme, questa volta all'ambasciata ucraina, rivelatosi poi infondato (si trattava di un semplice biglietto di auguri).

"È un'ondata di terrorismo contro le ambasciate: è qualcosa di più inquietante di un singolo attentato. Spero che le ambasciate prendano provvedimenti per garantire la loro sicurezza. Non sappiamo nulla e attendiamo di sapere di più"; queste le dichiarazioni del Sindaco Gianni Alemanno, immediatamente allertato ed in contatto diretto con il Prefetto ed il Questore. Chiaramente si tratta di atti collegati e giunti a pochissima distanza, sulla cui matrice gli inquirenti stanno cercando di fare piena luce. Resta sempre molto accreditata la pista anarchica, anche considerando le modalità di confezionamento e consegna degli ordigni esplosivi che rimandano a simili atti di matrice anarchico – insurrezionalista.

Secondo l'agenzia Adnkronos gli inquirenti stanno puntando sugli ambienti dell'anarchismo di matrice ecoterroristica, mentre altre agenzie fanno riferimento alla cosiddetta "pista greca" (il Fatto ricorda proprio l’allarme che si è diffuso in tutta Europa il mese scorso, quando una vera e propria ondata di missive bombe è partita da Atene; in totale sono stati 14 i pacchi bomba inviati nella prima settimana di novembre a otto ambasciate ad Atene, ma arrivate anche alla Corte di Giustizia dell’Aja, a Europol e a leader europei) ed infine non si tralascia il fronte del fondamentalismo islamico (pista che appare comunque poco consistente). Immediato l'intervento anche del Ministro Frattini che sottolinea che le bombe esplose nelle sedi diplomatiche di Cile e Svizzera a Roma rappresentano una minaccia grave e che per questo sono stati disposti accertamenti immediati. Inoltre, le sedi di rappresentanza italiana nel mondo sono state invitate ad una particolare cautela. Il ministro precisa pero' che non c'e' ragione di alimentare allarmismi, e che e' assolutamente prematuro fare qualsiasi considerazione sulla matrice degli attentati (fonte Ansa).

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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