Otite curata con l’omeopatia a Pesaro. Bimbo di 7 anni “clinicamente morto”
Il piccolo Francesco di 7 anni di Cagli (Pesaro), ricoverato nel reparto di rianimazione del Salesi di Ancona per un'otite curata con l’omeopatia e non con gli antibiotici, è clinicamente morto questa mattina. I medici del Salesi hanno convocato la commissione apposita per l'accertamento del decesso cerebrale. Ora si valuterà la possibilità di donazione degli organi, sarà naturalmente necessario l’assenso dei genitori.
Gli stessi genitori che hanno deciso di fidarsi del medico curante di Francesco che avrebbe "imposto" alla famiglia di non portare il piccolo in ospedale nemmeno con la febbre alta, il vomito, il dolore provato da 15 giorni di infezione. Solo martedì notte i genitori hanno deciso di portarlo all'ospedale di Urbino: il bimbo era già semi incosciente, con febbre e un ascesso cerebrale, provocato dal pus che era arrivato alle pareti del cervello. Ai medici, la madre e il padre di Francesco, che hanno altri bambini, avevano detto che in passato il figlioletto aveva avuto altre otiti che erano state curate con l'omeopatia. Per questo erano certi della bontà del trattamento disposto dal medico, visto che, dall’età di tre anni, il loro bambino non aveva mai assunto antibiotici.
Lo staff sanitario, vista la gravissima situazione, aveva poi disposto il trasferimento del piccolo ad Ancona, dove è stato operato per ridurre l’ascesso e sottoposto alle cure antibiotiche del caso. Purtroppo non è bastato per salvare la vita a Francesco. Il ‘Salesi’ ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.
Ora il nonno di Francesco punta il dito contro il medico curante del nipote: "Ha spaventato a morte mia figlia. Quando lei lo supplicava di dare l’assenso per portare il bimbo in ospedale lui le ha risposto che gli avrebbero somministrato tachipirina con la conseguenza di farlo diventare sordo" ha detto in un'intervista al Resto del Carlino. Secondo l'uomo, il medico avrebbe imposto ai genitori una scelta: "O la pediatra oppure lui. E siccome il bambino dall’età di tre anni non aveva mai preso antibiotici, superando otiti e influenze, abbiamo continuato a seguirlo".