Oslo, oggi Breivik sarà davanti ai giudici. Rischia 21 anni di carcere
Alle 13.00 di oggi Anders Behring Breivik comparirà per la prima volta davanti al Tribunale di Oslo per l'udienza preliminare. Il 32enne norvegese avrebbe chiesto un dibattimento a porte aperte, in modo da spiegare a tutti, non solo agli addetti ai lavori, i motivi che lo hanno spinto a mettere a segno l'attentato di Oslo e la strage di Utoya. L'audizione, però, dovrebbe tenersi a porte chiuse, così come indicato dalla polizia.
Il suo avvocato Geir Lippesta, raggiunto dall'emittente Nrk, ha inoltre parlato della volontà del suo assistito di presentarsi all'udienza vestito con un'uniforme. Per i reati di cui è accusato, l'uomo rischia un massimo di 21 anni di reclusione ma i giudici norvegesi, considerata la straordinaria gravità del folle gesto, potrebbero sicuramente calcare la mano. L'udienza odierna dovrebbe sancire la carcerazione preventiva di Breivik per un periodo di 3-8 settimane.
L'UOMO AVEVA DEI COMPLICI?- Attualmente Breivik è l'unico indagato per i tragici accadimenti dello scorso venerdì che hanno portato alla morte di 93 persone; la polizia, però, continua ad indagare in maniera frenetica per scoprire se a supportare l'attentatore ci siano stati uno o più complici. Breivik ha sostenuto sin dal primo momento di aver fatto tutto da solo ma, stando alle dichiarazioni dei sopravvissuti alla strage di Utoya, qualcun altro potrebbe averlo aiutato. Ieri ad Oslo sono state fermate 6 persone, rilasciate poco dopo senza accuse.
IL PADRE DI BREIVIK: "UNO SHOCK"- In Norvegia le immagini del venerdì di sangue sono ancora vive negli occhi di tutti. Molti, però, sono ancora increduli e tra questi c'è anche il padre dell'attentatore. "Leggevo i giornali online, all'improvviso ho visto il suo nome e una fotografia. E' stato uno shock scoprirlo, non l'avevo ancora saputo"- ha dichiarato il padre di Anders Behring Breivik al giornale Vg. L'uomo, che vive a Parigi, ha anche spiegato che Anders volle troncare i rapporti con la famiglia, aggiungendo che "da piccolo era un ragazzo normale, ma solitario. Non era affatto interessato alla politica".