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Osama bin Laden: ecco chi era lo sceicco del terrore

Simbolo del Male fatto uomo dopo gli attentati dell’11 settembre, scopriamo chi era Osama bin Laden. Dai primi anni di vita fino all’epoca della latitanza.
A cura di Biagio Chiariello
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Osama bin Laden è stato ucciso. L'individuo più ricercato al mondo, mente dell'11 settembre, è stato colpito a morte durante un blitz dell'esercito americano nel suo bunker a nord di Islamabad, in Pakistan. Ci sono voluti 10 anni per trovarlo, ma pochi minuti per ucciderlo. Ma chi era veramente bin Laden?

Osama bin Muhammad bin Awad bin Laden, il fondatore e leader di al-Qaeda, nasce a Riyadh, in Arabia Saudita nel 1957. Cresce tra le ricchezze e i privilegi, come 17esimo dei circa 50 bambini di Mohammed bin Laden, un magnate delle costruzioni vicino alla famiglia reale saudita, morto in un incidente aereo nel 1967. Il piccolo Osama, la cui madre era siriana, diventa subito un musulmano wahabita rigoroso ed educato. Sposa la sua prima moglie, una cugina siriana, all'età di 17 anni. Si ritiene che sia padre di più di 20 bambini generati con almeno cinque mogli.

Da giovane si unisce a quello che sarà il suo mentore, Abdullah Azzam – in Afghanistan per combattere l'invasione sovietica – con cui istituisce l'organizzazione Maktab al-Khadamat e utilizza il patrimonio che aveva ereditato per iniettare fondi e armi nella battaglia. Alla fine degli anni 1980 torna in Arabia Saudita come eroe mujaheddin, dopo aver sconfitto i russi, e forma un proprio gruppo segreto che chiama "Al-Qaeda".

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Osama all'età di 14 anni insieme al resto della famiglia bin Laden

Quando l'Iraq invase il Kuwait nel 1990, l'Arabia Saudita entra in stretti rapporti con gli Stati Uniti, portando bin Laden a denunciare il suo paese di nascita che aveva acconsentito alle truppe americane di occupare il proprio territorio. Eluso dal governo saudita, e con le sue finanze completamente tagliate, bin Laden è costretto all'esilio verso il Sudan nel 1992, insieme ai suoi combattenti fedeli, i mujaheddin. Dopo aver perso anche la cittadinanza saudita nel 1994 a seguito della rivendicazione degli attentati a Riyad e Zahran, si lega al gruppo della Jihad islamica egiziana, guidata da Ayman al-Zawahiri. Quando questi cercà di assassinare Hosni Mubarak, presidente egiziano, nel 1995, il gruppo viene espulso dal Sudan.

Bin Laden torna in Afghanistan, dove, protetto dal regime dei talebani del Mullah Mohammed Omar, istituisce i campi di addestramento per la jihad globale di al-Qaeda. Secondo la maggior parte degli elenchi dei ricercati dell'FBI, è diventato noto con pseudonimi tra cui il Principe, l'Emiro, Abu Abdallah, Mujahid Shaykh, Hajj, e il Direttore. La sua fama inizia a crescere. Osama allarga il raggio di attività della sua organizzazione terroristica – finanziata, peraltro, da associazioni che ufficialmente svolgevano attività di beneficenza e protezione ai fratelli islamici – inviando membri di Al-Qaeda nel Sud-est asiatico, in Africa, in Europa e negli USA con l'obiettivo di reclutare nuovi seguaci.

Prima dell'11 settembre, il suo attacco più riuscito è datato 7 agosto 1998: bombardamenti delle ambasciate statunitensi a Dar es Salaam, in Tanzania, e Nairobi, in Kenya uccidono oltre 200 persone. "Uccidere gli americani ed i loro alleati, civili e militari, è un dovere individuale per ogni musulmano che possa farlo in ogni paese ove sia possibile, per giungere alla liberazione della moschea al Aqsa di Gerusalemme e della Sacra Moschea della Mecca e scacciare le loro armate dalle terre dell'Islam. Secondo il volere di Allah", si legge nella Fatwa che porta la firma di cinque persone, incluso bin Laden, indirizzata a nome del Fronte islamico mondiale contro "ebrei e crociati".

All'attentato fanno seguito attacchi missilistici degli Stati Uniti contro la sua scorta nei campi in Afghanistan, ma bin Laden non resta ferito. Altri blitz contro al-Qaeda seguono anche l'attacco suicida del 2000 nei confronti del cacciatorpediniere USS Cole nello Yemen da parte di militanti del gruppo terroristico.

Bin Laden ha quindi rivendicato gli attentati dell'11 settembre 2001 e, dopo la peggiore atrocità terroristica della storia degli Stati Uniti, diviene immediatamente il simbolo del Male fatto uomo, principale obiettivo della "guerra al terrore".  Un primo tentativo di catturarlo presso il complesso di grotte di Tora Bora, in Afghanistan, fallisce e lui riesce a fuggire oltre il confine, in Pakistan.

Una taglia di 25 milioni di dollari fu stabilita per la sua cattura, vivo o morto, ma lo Sceicco ha continuato a vanificare i tentativi degli Stati Uniti di scovarlo, nonostante il suo aspetto distintivo e la sua altezza (1,93m). Con il passare degli anni l'uomo più ricercato al mondo è stato tagliato fuori dalla struttura di comando della sua organizzazione, ma era ancora in grado di inviare messaggi video occasionali ai suoi seguaci. Il fatto che fosse ancora vivo era un motivo di ispirazione in più per gli estremisti di tutto il mondo, ma la sua morte – accolta con gioia a New York, Ground Zero in particolare- ha segnato una vittoria importante nella guerra al terrore.

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