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Orrore in Tanzania: bimbo albino di un anno barbaramente mutilato per stregoneria

Il piccolo strappato dalle braccia della madre durante un’irruzione in casa e ritrovato mutilato di braccia e gambe in una zona poco lontana.
A cura di A. P.
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Strappato dalle braccia della madre e barbaramente mutilato e ucciso solo perché nato bianco in un villaggio e da genitori neri. È quanto accaduto in Tanzania dove il piccolo Yohana Bahati, una bambino albino di appena un anno, è stato trucidato da sconosciuti con un machete e poi abbandonato senza vita in una zona boschiva non lontano dalla casa dove viveva coi genitori. Coe riporta l'Agi, il piccolo era stato strappato dalle braccia della madre dopo un'irruzione in casa nella regione nord-occidentale di Geita. Da allora se ne erano perse le tracce fino alla macabra scoperta. “Le sue gambe e le braccia erano state mutilate”, ha riferito il capo della polizia regionale della Tanzania, assicurando che sono i corso indagini sul caso. Il sospetto è che si tratti dell'ennesimo caso di rapimento a scopo di stregoneria visto che in zona purtroppo i corpi degli albini sono utilizzati per incantesimi e pratiche di stregoneria e pagati molto bene.

Condanna dell'Onu

Nella stessa zona in particolare si tratta del secondo rapimento di un bimbo albino nell'arco di due mesi, mentre negli ultimi anni in tutta la Tanzania sono stati trucidati più di 70 albini. Anche le Nazioni Unite hanno condannato il barbaro gesto e avvertito che con l’avvicinarsi delle elezioni generali, quando magari molti candidati si rivolgeranno a pratiche di stregoneria per rafforzare le proprie chance politiche, la situazione per gli albini rischia di diventare drammatica.

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