Orrore a Green Hill: nei congelatori decine di cani beagle morti
Un orrore nell'orrore: si accresce di nuovi agghiaccianti particolari il sequestro dell'allevamento Green Hill di Montichiari (Brescia), la struttura che allevava beagle destinati alla vivisezione. Veterinari e agenti delle forze dell'ordine procedendo al sequestro della struttura si sono trovati davanti a celle frigorifere piene di carcasse di animali congelati. I beagle morti, circa cento, sono stati sequestrati e presto saranno disposti accertamenti ed esami per capire le cause del decesso e sopratutto il motivo della conservazione delle carcasse congelate.
La vicenda non fa altro che aggravare la posizione dell'azienda e degli indagati, ovvero l'amministratore unico, Ghislaine Rondot che vive a Lione, in Francia, il direttore dell'allevamento e il veterinario responsabile. L'inchiesta dei magistrati Sandro Raimondi e Ambrogio Cassiani partita da un esposto presentato all'inizio di giugno congiuntamente da Lav (Lega antivivisezione e Legambiente) tende a dimostrare i maltrattamenti sugli animali e ora anche il reato di «uccisione di animali senza necessità».
Green Hill è da tempo nel mirino degli ambientalisti: nello scorso mese di ottobre una serie manifestazioni di ambientalisti hanno consentito la liberazione di cuccioli. Ora la Procura ha disposto anche la schedatura di tutti i beagle presenti nella struttura.
L'unica notizia positiva è che per i cuccioli sono tante le richiesta d'adozione: la Fida, Federazione italiana diritti animali ha chiesto ufficialmente l'affidamento degli animali.