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Orlando: Omar Mateen frequentava il night club gay della strage

Secondo alcuni testimoni l’autore della strage era un assiduo frequentatore del locale gay di Orlando.
A cura di Davide Falcioni
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Omar Mateen, autore della strage in un club di Orlando che ha causato 49 morti e 53 feriti, era un frequentatore assiduo di quel locale e secondo alcuni testimoni vi si sarebbe recato più volte anche di recente: "A volte si metteva in un angolo e si sedeva a bere da solo, altre volte era così ubriaco da risultare molesto", ha raccontato Ty Smith al quotidiano Orlando Sentinel, riferendosi al responsabile della carneficina di due giorni fa in Florida . Secondo la stessa fonte, Mateen sarebbe stato visto nel night club frequentato dalla comunità omosessuale almeno una dozzina di volte. "Non abbiamo parlato molto con lui, ma mi ricordo di lui che diceva qualcosa su suo padre. Non ci ha mai detto che aveva una compagna e un bambino". Un altro frequentatore del locale notturno ha riferito invece al Los Angeles Times che l'attentatore gli aveva inviato un messaggio tramite un'applicazione usata prevalentemente dai gay. Sulla scorta di queste informazioni fornite dai testimoni, gli inquirenti stanno adesso attentamente valutando anche la pista dell'eventuale omosessualità di Omar Mateen e di una aggressività legata a problemi di consumo eccessivo di alcol.

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Veglie di ricordo delle vittime organizzate in tutto il mondo

Nel frattempo è sempre profonda la commozione di migliaia di cittadini che si sono dati appuntamento nel centro di Orlando per una veglia in ricordo delle vittime della strage. L'imam Muhammad Musri, della Islamic Society della Florida centrale, ha portato la solidarietà dei fedeli musulmani e non ha esitato a definire la strage di domenica "un atto di terrore e di odio". Il leader religioso ha inoltre chiesto agli altri portavoce delle comunità islamiche negli Stati Uniti e nel resto del nel mondo di contrastare "l'ideologia dell'odio e della morte" di "rimuovere questo cancro una volta per sempre". Veglie di preghiera e di omaggio alle vittime sono state inoltre organizzate in varie città degli Stati Uniti e del mondo, dalla Francia al Regno Unito, dall'Australia alla Germania.

Sulla strage di Orlando interviene anche l'Alto Commissario Onu per i diritti umani Zeid Ra'ad Al Hussein, che ha esortato oggi gli Stati Uniti ad adottare serie misure per il controllo delle armi: sulla scia della mattanza nella discoteca gay in Florida, Zeid ha chiesto agli Usa di rispettare l'obbligo di proteggere i propri cittadini da "attacchi violenti spaventosamente banali ma prevenibili e che risultano direttamente da un insufficiente controllo delle armi".

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