Orge in parrocchia, Don Andrea “aveva almeno 15 amanti”. “Sesso giorno e notte”
Emergono particolari sempre più scabrosi dallo scandalo che vede protagonista don Andrea Contin, parroco di San Lazzaro di Padova. L’uomo di chiesa risulta già indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione. Ma a tali imputazioni, rischia ora di vedersi aggiunto anche l’addebito di avere reclutato sui siti a luci rosse i clienti per le sue presunti amanti. L’indiscrezione è rivelata dal Gazzettino che cita le carte in possesso dei carabinieri in relazione all’inchiesta sulla delicata vicenda che in questi giorni sta occupando le pagine dei giornali di cronaca. Gli investigatori avrebbero trovato numerose tracce lasciate online dal 48enne parroco, ora autosospeso, sul computer o altri supporti: sarebbero state le stesse donne, convinte da don Andrea, a pubblicare le offerte di sesso con tanto di fotografie di nudo (viso escluso) e numeri di cellulare su siti sexy. Ma in alcuni casi sarebbero stato lo stesso parroco a pubblicare gli annunci facendosi passare per le donne. Almeno due: dopo la prima denuncia, che ha gettato luce sul caso, si è infatti aggiunta la testimonianza di una seconda parrocchiana che ha raccontato al Mattino di Padova: “Anch’io ho fatto sesso con don Andrea. Un sesso sempre più estremo e violento fatto di botte, schiaffi, sputi e giochi erotici. Un sesso finito quando lui, volendo sempre di più, pretendeva che lo facessi con altri uomini… Mi sono rifiutata”.
In realtà le donne sarebbero molte più di due. Almeno a quanto riferisce il Corriere del Veneto, secondo cui il conto potrebbe salire “almeno fino a quindici. C’è quella che il sei dicembre scorso ha denunciato, raccontando di rapporti con Contin, di sesso sempre più spinto, coadiuvato da tanti simpatici oggetti del piacere/dolore e sfociato, infine, in orge con più partener maschili ‘selezionati’ dal don, nel doppio ruolo di amante impositore e (se saranno provati eventuali pagamenti) ruffiano. Poi, nelle settimane successive, altre due hanno confermato i rapporti con il parroco e la propensione di lui per l’estremo e il gruppo, senza però denunciare. Ce ne sarebbero molte altre: appunto una quindicina. Il contatto con don Andrea era sempre lo stesso: la ricerca di conforto e confronto per un problema in famiglia, nel lavoro, di fede o nella sfera personale. Parrocchiane, dunque, che don Andrea avrebbe irretito e coinvolto nel suo gioco”.
Nel frattempo intanto in un'intervista anonima al quotidiano il Mattino di Padova, una delle presunte amanti del prete racconta la sua storia: “Avevo una vita normale. Ero serena e non cercavo uomini. Ho un figlio, un lavoro. È stato lui a pressarmi. A starmi addosso. A inviarmi valanghe di messaggi. A farmi una marea di telefonate. Io non ci pensavo davvero. Facevo volontariato, ero impegnata in parrocchia e non solo. Ripeto, avevo un’esistenza serena e non stavo cercando uomini o relazioni. È stato lui pressante fin da subito. Era molto dimagrito ed effettivamente appariva provato. Mi diceva che stava male. Che era in crisi. Che piangeva spesso anche per strada. Faceva un po’ la vittima. E poi continuamente mi mandava messaggi, sms. Mi chiamava al telefono. Diceva o scriveva “sono felice quando sto con te”. La donna ricorda quando Don Andrea le si sarebbe avvicinato: “Ero con lui in canonica, stavamo nello studio. Mi chiamava spesso diceva che aveva sempre bisogno di me, che non poteva farne a meno. Dopo un po’ si è avvicinato e mi ha baciato. Tutto è cominciato lì”. La presunta amante del prete spiega anche dove avvenivano gli incontri sessuali: “Avveniva in canonica e in diverse case … ma non dico di più perché ci sono accertamenti. Quando? A tutte le ore: di mattina, di pomeriggio, a notte fonda. Sempre”.