La vicenda del contestato (e sequestrato) villaggio a Punta Scifo, che avrebbe dovuto essere un agriturismo e invece è stata una colata di cemento su uno dei siti archeologici più belli della provincia di Crotone, si arricchisce di una nuova puntata: il soprintendente Mario Pagano (che risulta tra gli indagati) ha emesso una circolare con cui revoca "l'editto" contro l'archeologa Margherita Corrado, che per prima ha denunciato lo scempio ambientale.
Andiamo con ordine: gli imprenditori Scalise (molto conosciuti a Crotone) avevano richiesto l'autorizzazione per un agriturismo con annesso piccolo magazzino per rimessaggio da costruire su un loro terreno vincolato da un inestimabile valore storico. Grazie alla tenacia di Margherita Corrado (e di alcune associazioni locali) è emerso come l'iter delle autorizzazioni (che hanno interessato la Soprintendenza presieduta da Mario Pagano, oltre che Comune e Provincia) sia stato disattento dei vincoli storici e paesaggistici: la Procura di Crotone è intervenuta sequestrando il villaggio turistico (che avrebbe dovuto essere un agriturismo) Marine Park Village e indagando sei persone tra cui questi anche Mario Pagano, il soprintendente della Calabria indagato per falso ideologico in atto pubblico e per aver comunicato al Ministero (per sostenere l’ineluttabilità dell’abuso perpetrato) che tutti i bungalow erano già stati realizzati, mentre in realtà uno solo era stato costruito parzialmente quale riparo per gli attrezzi del cantiere.
Dopo l'intervento della Procura il soprintendente rispose denunciando per diffamazione l'archeologa Corrado emanando una circolare alle provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone per renderla di fatto "incompatibile" con qualsiasi collaborazione. Un gesto che fin da subito aveva il sapore della ritorsione e che è stato contestato dalle forze politiche e da una petizione di cittadini. Sul tema Giuseppe Civati (segretario di Possibile) aveva anche presentato un'interrogazione urgente al Ministro Franceschini.
Ora arriva il dietrofront: con una nuova circolare il soprintendente Mario Pagano annulla il suo stesso provvedimento "liberando" di fatto l'archeologa Corrado da un boicottaggio che ne limitava anche la professione. Pagano dichiara che "la nota è stata emessa dallo scrivente a tutela della dott.ssa Margherita Corrado, al fine di esercitare il diritto di astenersi nei procedimenti in cui la stessa doveva essere valutata per incarichi fiduciari», gli stessi procedimenti intentati dal soprintendente. Ma considerando che – si legge ancora «l’Istituto diretto dallo scrivente non è stazione appaltante» gli incarichi ai quali la Corrado non poteva avere più accesso «erano relativi soltanto all’archeologia preventiva, e ad eventuali proposte di enti o privati, di incarichi di relazioni archeologiche preliminari e/o di assistenza scavi sottoposti a vincoli e/o a regolamenti urbanistici degli enti locali».
Insomma, alla fine l'aveva "fatta fuori" per tutelarla. Capito?