Ora il rischio è quello di pagare la seconda rata Imu
"Il reperimento delle risorse per evitare il pagamento della seconda rata dell'Imu non è facile, si tratta di trovare un consenso politico se si vuole intervenire in un modo piuttosto che in un altro". Sono bastate queste parole, pronunciate da Londra dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni per riaprire il giallo della copertura sull'abolizione delle rate dell'Imu. Messa in sicurezza la ridefinizione della tassazione sugli immobili a partire dal triennio 2014 – 2016 (anche se il percorso parlamentare non si annuncia dei più semplici, soprattutto in relazione ad alcune obiezioni del Popolo della Libertà), Saccomanni ha dunque fatto capire come la ricerca delle coperture per mantener fede al proposito di rinunciare alla seconda rata dell'Imu sia ancora in corso, al netto degli "annuncia di politica fiscale in tv o sulla carta stampata".
Il problema è che la dichiarazione di Saccomanni sembra in qualche modo sconfessare quelle di due suoi strettissimi collaboratori (almeno teorici). Perché se stamattina il viceministro Stefano Fassino aveva "garantito" che gli italiani "non pagheranno la seconda rata dell'Imu", poco dopo era arrivata la precisazione di Pier Paolo Baretta, sottosegretario (da sempre tra i più cauti all'interno della squadra di Enrico Letta), secondo cui "c'è tempo per tutto novembre per trovare le coperture" e, anche se ancora non ci sono risposte chiare, la volontà dell'esecutivo è quella di cancellare definitivamente la seconda rata. Anche perché, dall'area di maggioranza che fa riferimento al Popolo della Libertà, continuano a mettere paletti: il provvedimento di eliminazione della seconda rata Imu non si tocca.