Omicidio di Roma, continua la caccia ai killer dei cinesi che ora hanno un volto e un nome
Le telecamere di videosorveglianza nei pressi di una banca al Prenestino danno un volto ai due killer di Torpignattara che la sera del 4 gennaio scorso hanno ucciso con un solo colpo d’arma da fuoco i cinesi Zhou Zeng e la piccola Joy. Le tracce rilevate dai carabinieri del Ris sugli oggetti lasciati per strada dai rapinatori, compresa la maglietta insanguinata ritrovata vicino al borsello contenente 16mila euro, avevano fatto pensare a due giovani extracomunitari con precedenti penali che vivevano proprio a Torpignattara. Ora le immagini donate dalle videocamere incastrerebbero due marocchini, uno di 30 anni con precedenti per rapina, ricettazione e per violazione delle leggi sull’immigrazione e il complice, un amico di qualche anno più giovane, forse incensurato.
Uno dei due assassini è ferito e quella ferita, riportata forse durante la colluttazione con Zeng, potrebbe incastrarlo. Ora che i due hanno un nome e un volto le loro ore potrebbero essere contate: gli investigatori stanno setacciando la zona est di Roma e continuano a controllare le immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza delle stazioni Termini e Tiburtina. Non si esclude, infatti, che i due si siano divisi e abbiano già potuto lasciare la Capitale. Sono centinaia i militari dell’Arma impegnati nella caccia ai killer: nelle ultimissime ore si sono aggiunti altri 400 uomini messi a disposizione dal Patto per Roma sicura firmato in Prefettura prima di Natale.
Continuano a non essere chiare le motivazioni dell’aggressione
Gli investigatori adesso sanno qualcosa in più sull’identità degli assassini ma continuano a non essere chiare le motivazione della tragica rapina. Si è parlato forse di un regolamento di conti, di un colpo che non può apparire casuale. I due assassini avrebbero saputo dell’attività parallela di Zhou Zeng e della grossa cifra di denaro che trasportava.
Intanto continua il via vai di persone davanti al bar della coppia e al luogo del delitto: Roma è stretta e solidale e non tollera più la violenza degli ultimi tempi. Non solo i romani ma, proprio ieri, anche la comunità nordafricana ha espresso solidarietà a quella cinese. Kamel E. Belaitouche, presidente dell’Associazione degli immigrati nordafricani in Italia ha dichiarato:
Non fa differenza da quale paese arrivino questi malviventi. La delinquenza è da condannare sempre e comunque, indipendentemente dalla razza o dall’etnia di chi commette atti come questi che, personalmente, mi spaccano il cuore. Parteciperemo sicuramente alla manifestazione di domani a Torpignattara per stare vicini a un popolo e a una moglie che ha perso il marito e la figlia in un modo così barbaro.