Omicidio prof, chi è Gabriele Defilippi: “Adescava donne, ricattandole con foto hard”
Proseguono le indagini sull’omicidio di Gloria Rosboch, la prof scomparsa nel Torinese lo scorso 13 gennaio e ritrovata cadavere nei boschi di Rivara nel Canavese; gli inquirenti da una parte sono impegnati a disbrigare la matassa delle versioni differenti fornite dai tre arrestati sulla dinamica dei fatti, dall’altra stanno provando a ricostruire la personalità di Gabriele Defilippi, il 22enne ex alunno e principale sospettato dell’omicidio della insegnante 49enne. Una figura sfuggente quella del ragazzo che sarebbe riuscito ad ammaliare prima la sua insegnante, estorcendole con l'inganno 187mila euro, poi l’amante, Roberto Obert, quindi sua madre, Caterina Abbattista, il cui ruolo nell’omicidio della Rosboch è ancora poco chiaro (ma l’accusa è pronta a giurare che la donna non avrebbe fatto troppe domande al figlio su quel fiume di denaro elargito generosissimamente al figlio dalla sua ex prof).
Una personalità molto forte
Un giovane dai mille volti, come si mostra lui stesso su Facebook e su molti altri profili di social e blog. E dai mille nomi inventati: Gabriel Alexander Accardi, Gabo Andersen, Gabriele Kennedy. Il ragazzo sui social network pubblicava spesso foto in cui era travestito da donna, alle quali si alternavano scatti in cui appariva come un “macho”, così come vengono definite da Il Corriere della Sera; “una personalità complessa” dunque, così come evidenzia anche il Procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando: “Ha una personalità molto forte, in grado di convincere le persone a fare ciò che desidera.” Al momento non si sa ancora chi tra lui e il presunto amante-complice, Roberto Obert, abbia ucciso la donna.
"Gabriele ora è Gabriella"
Gabriele era il sovrano nel suo piccolo mondo – scrive il Corriere della Sera – amato e rispettato, sempre pronto a stupire, come quando mostrò su internet il video della passeggiata in centro a Torino, voce e abiti femminili: ‘Gabriele ora è Gabriella'. Anche l’eccesso era una forma di seduzione, la ricerca continua di euforia, forse aiutata, come stanno verificando gli inquirenti, da cocaina e popper, la droga dei sexy shop. Gabriele è riuscito ad affascinare e tradire tutti, persino se stesso. Convincendosi che, pur commettendo un crimine del quale sarebbe stato il primo a essere sospettato, alla fine l’avrebbe fatta franca.
Una vita insieme con la prof in Costa Azzurra…
La vita di Gloria Rosboch, ex prof di Gabriele Defilippi, si riduceva alla sua professione di insegnante di francese, le relazioni con i familiari e la spesa al supermercato. Sognava una vita diversa. La donna un paio di anni fa si era ritrovata precaria, senza il posto di lavoro. Un obiettivo “fin troppo facile” per quel ragazzo da cui lo separavano 27 anni, dicono gli inquirenti. “Una persona da sola non può farcela… Posso trarre solo beneficio e felicità dal noi” le avrebbe detto Gabriele. “Il ‘noi’ prende forma in quell’avventura ad Antibes, l’affare in Costa Azzurra – scrive il Corsera – e Gloria e Gabriele che andranno a vivere insieme. Un miraggio così lucente da spingere una irreprensibile professoressa di provincia a ritirare dalla banca 187 mila euro in banconote da 500 euro e consegnarli senza tentennamenti a quel ragazzo vanitoso e sicuro di sé”. Stando alle ricostruzioni della procura, è il 24 ottobre 2014,a Torino, quando la prof – convinta anche dalle telefonate di una misteriosa donna che si qualifica come la direttrice di una banca di San Giorgio Canavese – entra in banca e preleva quella ingente somma, esce e la consegna al ragazzo. Da quel momento, il giovane scompare. Avrebbe rivisto Defilippi solo in un’altra occasione, in cui lui l’avrebbe rassicurata. Poi più nulla. Il 28 settembre del 2015 lo querela. Quattro mesi prima di morire.
“O mi paghi o pubblico le tue foto hard”
E' sempre il Corriere della Sera a rivelare un altro scabroso particolare sul passato di Gabriele. Il 22enne avrebbe truffate anche altre donne, adescandole via chat e social network: single e sposate, sarebbero poi state ricattate con delle foto ad alto tasso erotico, scattate durante i loro rapporti sessuali. "I soldi che racimolava, li spendeva in vestiti, acconciature e serate mondane, anche al casinò di Saint Vincent" si legge sul Corsera. Nuovi particolari che hanno spinto il procuratore capo di Ivrea a definire l'imputato “gelido e disumano”. Sembra che l’avvocato del ragazzo, Pierfranco Bertolino, stia ora pensando di puntare sulla perizia psichiatrica come unica via di difesa nei confronti del suo assistito.