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News sulla morte di Pamela Mastropietro

Omicidio Pamela, Oseghale si proclama innocente: convalidato l’arresto, resta in carcere

Il 29enne accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere continua a proclamarsi innocente: intanto la comunità nigeriana di Macerata manifesta in solidarietà della famiglia di Pamela Mastropietro.
A cura di Davide Falcioni
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Il gip di Macerata Giovanni Manzoni ha convalidato l'arresto di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano accusato dell'omicidio, vilipendio e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro. L'uomo resta nel carcere di Montacuto ad Ancona. Il giovane nigeriano, che finora non ha confessato l'omicidio della diciottenne romana trovata a pezzi in due valigie, si è avvalso della facoltà di non rispondere. A difenderlo c'è l'avvocato Monia Fabiani.

Sono gravi gli indizi a carico di Oseghale, nel cui appartamento sono stati trovati i grossi coltelli da cucina, tra cui una piccola mannaia, che i Ris hanno sequestrato, oltre a tracce ematiche facenti capo chiaramente a Pamela. L'autopsia non ha chiarito le cause del decesso della giovane che si era allontanata il 29 gennaio dalla comunità di recupero Pars di Corridonia (Macerata) e che sarebbe entrata in contatto con il 29enne, che ha precedenti per spaccio di stupefacenti, forse per acquistare droga. La giovane potrebbe essere morta per un'overdose o uccisa e poi smembrata.

Quel che appare ormai certo è che ci troviamo di fronte a un delitto di rara efferatezza. Ieri l'avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia della 18enne, nel descrivere le modalità in cui è stato ridotto il cadavere della giovane ha descritto l'omicidio come qualcosa che "neanche la più feroce delle bestie avrebbe potuto compiere. A ridurre un corpo umano in quelle condizioni credo non sarebbe riuscito neanche il leone più affamato della terra". "Potrebbe corrispondere al vero", ha detto sempre il legale, l'indiscrezione trapelata nelle scorse ore circa l'asportazione di alcuni organi dal corpo della 18enne.

La comunità nigeriana manifesta: "Siamo vicini alla famiglia di Pamela"

Nel frattempo a Macerata, tranquilla città universitaria che raramente prima d'ora aveva avuto a che fare con episodi simili, si respira un clima di tensione: malgrado, come è ovvio, le responsabilità del delitto non possano che essere individuali lo sciacallaggio di alcune organizzazioni di destra hanno indotto la comunità nigeriana locale a organizzare per oggi alle 17 una manifestazione in piazza Battisti, nel centro storico, insieme ai sindacati. Per esprimere "vicinanza alla famiglia di Pamela" e per "condannare fermamente ogni tipo di violenza e di strumentalizzazione".

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