Omicidio Melania Rea: degradato Parolisi, l’ex caporal maggiore lascia il carcere militare
È stato degradato Salvatore Parolisi, l’ormai ex caporal maggiore dell’Esercito condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea, avvenuto il 18 aprile del 2011 in un bosco nel Teramano. Secondo quanto scrive l’Ansa, Parolisi è stato già trasferito dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a quello civile di Bollate (Milano) “salvo diversa valutazione del Dap” sulla struttura di destinazione. La Corte d'appello di Perugia ha quindi accolto la richiesta avanzata dalla Procura generale. Era stato il padre di Melania a chiedere, quando la condanna di Parolisi a venti anni di reclusione è diventata definitiva, che all’uomo fosse revocato lo status di militare. Secondo il suocero, infatti, un condannato per omicidio non avrebbe dovuto mantenere lo status di militare e godere di qualche privilegio connesso alla suddetta condizione.
Degradazione come pena accessoria – All’ex caporal maggiore è stata applicata la degradazione quale pena accessoria prevista dalla sentenza definitiva di condanna per l'omicidio della moglie Melania. Da quanto si è appreso, in conseguenza del provvedimento, l'amministrazione dell'Esercito avvierà il procedimento che porterà l’uomo a perdere lo status di militare. Con la sentenza definitiva di condanna per omicidio per Salvatore Parolisi è stata anche disposta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
L’omicidio di Melania Rea – Melania Rea, giovane mamma di Somma Vesuviana, è stata trovata morta il 20 aprile 2011 nel boschetto delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto (Teramo). Era scomparsa due giorni prima, dopo essere uscita di casa con il marito Salvatore Parolisi e la figlia di 18 mesi. Dalle indagini effettuate dopo il ritrovamento del cadavere è emerso che la giovane è stata aggredita alle spalle e colpita con 35 coltellate. Un delitto per il quale il marito, che si è sempre proclamato innocente, è stato arrestato qualche mese dopo. L’ex caporal maggiore ha scelto di essere processato con il rito abbreviato. Lo scorso giugno la Cassazione ha reso definitiva la sentenza di condanna a venti anni chiudendo così la vicenda giudiziaria legata all’omicidio di Melania Rea.