Omicidio Fermo, l’autopsia: “Emmanuel morto per la caduta causata dal pugno di Mancini”
Ad uccidere Emmanuel Chidi Nnamdi non sarebbe stato il pugno sferrato da Amedeo Mancini, bensì la conseguente caduta che ne ha causato un "grave trauma encefalico". E' quanto emerge dalla relazione del medico legale Alessia Romanelli, consulente della Procura di Fermo che stamattina ha depositato i risultati dell’autopsia sulla salma del nigeriano, richiedente asilo politico ed ospite presso una struttura della Caritas diocesana della città marchigiana.
Secondo la dottoressa Romanelli – inoltre – la possibilità che l'immigrato sia stato colpito alla testa da un segnale stradale "appare scarsamente compatibile con la lesività riscontrata a livello encefalico". Dalla perizia risulta che Emmanuel Chidi Nnamdi è stato raggiunto da due pugni: uno "all'ovoide facciale in regione mentoniera, compatibile con un pugno", dall'energia contusiva di "grado moderato", tanto che l'apparato dentario risulta "indenne da lesioni traumatiche". Il secondo colpo sarebbe stato quello che ha fatto cadere a terra il nigeriano. L'esame della dottoressa Romanelli rende "maggiormente attendibile la dinamica secondo cui Emmanuel sia caduto a terra impattando il capo in regione occipitale e, per il meccanismo di contraccolpo dell'encefalo, si sia verificato il grave trauma encefalico che lo ha condotto alla morte".
Secondo il perito, quindi, Emmanuel Chidi Nnamdi non sarebbe finito in coma per effetto diretto del pugno sferrato da Amedeo Mancini, e neppure da un colpo ricevuto da dietro con un segnale stradale. A uccidere il nigeriano è stata la caduta all'indietro, quella comunque senza ombra di dubbio provocata da un pugno dell'italiano, che da alcune settimane è recluso agli srresti domiciliari con bracciale elettronico nella sua abitazione di Fermo. Le carte del medico legale verranno nei prossimi giorni esaminate dai legali di Mancini e Chyniery – vedova del richiedente asilo.