Omicidio di Ilaria Leone, nello zaino del fermato il cellulare della ragazza
Prove sempre più schiaccianti nei confronti del giovane senegalese fermato oggi per l'omicidio di Ilaria Leone, la diciannovenne trovata morta giovedì in un oliveto di Castagneto Carducci, in provincia di Livorno. Come ha spiegato il procuratore di Livorno, Francesco De Leo, nello zaino del ragazzo di 34anni di origini senegalesi, Ablaye Ndoye, c'era proprio il cellulare di Ilaria. Lo zaino che è stato trovato dai carabinieri del Ros che indagano sull'omicidio, era nascosto nel giardino della casa dove il senegalese vive insieme ad alcuni connazionali a Tonoratico, una frazione di Castagneto Carducci. Gli inquirenti hanno stretto il cerchio attorno al ragazzo dopo le testimonianze di amici e conoscenti di Ilaria che lo avevano additato come possibile responsabile della morte della giovane. Il senegalese e Ilaria infatti si conoscevano perché come ha spiegato sempre il Procuratore "il fermato è uno spacciatore di droga e la vittima una consumatrice".
"Su di lui ci sono pesanti indizi" – Secondo la ricostruzione degli inquirenti l'ultima telefonata di Ilaria è avvenuta proprio con il giovane, già conosciuto alle forze dell'ordine per furto, lesioni e rissa e oggetto di un provvedimento di espulsione. "Su di lui ci sono pesanti indizi" ha sottolineato il Procuratore ricordando che i giovane "è una personalità compatibile con quanto è successo: era conosciuto come persona violenta e con precedenti per lesioni, furto e danneggiamento". Intanto resta da accertare in che luogo Ilaria è stata effettivamente uccisa e se su di lei ci sia stata violenza sessuale. Per accertare quest'ultima ipotesi è stata disposta l'autopsia che è in programma a Pisa mentre i carabinieri continuano ad esaminare la scena del ritrovamento per cercare di identificare i segni di trascinamento.