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Omicidio Nemtsov: sospetto ceceno si fa esplodere durante l’arresto

Un uomo, sospettato di essere coinvolto nell’omicidio di Boris Nemtsov, si è fatto esplodere con una granata mentre gli agenti di polizia si apprestavano ad arrestarlo.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo ceceno sospettato per l'assassinio di Boris Nemtsov, politico dell'opposizione russa, è stato accerchiato ieri da agenti di polizia a Grozny ma, prima di essere catturato, si è fatto saltare in aria con una granata. L'uomo era stato indivduato in un appartamento della capitale cecena e, quando la polizia gli ha intimato di arrendersi, ha prima lanciato una granata contro gli agenti, poi si è tolto la vita facendone esplodere un'altra.

Si infittisce dunque il giallo sull'omicidio di Nemtsov: sempre ieri, infatti, la polizia ha tratto in arresto altre due persone sospettate di essere coinvolte nel delitto, facendo salire a quattro il numero degli arrestati. Albert Barahoev, segretario del Consiglio di Sicurezza della regione dell'Inguscezia, area in cui sono stati effettuati i blitz, ha dichiarato che i fermati sarebbero collegati agli uomini fermati in precedenza, i cugini Anzor Gubashev e Zaur Dadayev. Stando a quanto rivela il quotidiano Kommersant, i due cugini (ceceni come gli altri due arrestati) avrebbero già confessato. Entrambi da anni risiedono a Mosca: Gubashev lavora come guardia di sicurezza in un ipermercato e Dadayev serve da dieci nel battaglione del ministero dell’interno ceceno “Sever” (Nord). Secondo Kommersant, inoltre, non sarebbe da escludere la pista di un movimento islamico radicale: in tal caso gli assassini si sarebbero voluti vendicare per le posizioni espresse da Nemzov in riferimento alla strage di Charlie Hebdo. Restano comunque in campo anche tutte le altre ipotesi: dal delitto passionale al malcontento dei nazionalisti russi per il sostegno di Nemzov all'Ucraina

Nel frattempo Ilia Iashin, oppositore politico del presidente Putin, si domanda su twitter se Zaur Dadaiev – uno degli arrestati – "non sia lo stesso che è stato decorato con la medaglia al merito da Putin". Nell'ottobre del 2010 in effetti il riconoscimento venne attribuito a un certo sergente Zaur Dadayev, della 46ª brigata delle truppe interne in Cecenia. Improbabile che si tratti di un caso di omonimia.

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