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Omicidi a picconate a Milano, Kabobo condannato a 20 anni

I giudici di Milano hanno riconosciuto ad Adam Kabobo la semi infermità mentale. Nel maggio 2013 il ghanese ha ucciso tre persone.
A cura di Susanna Picone
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È stato condannato a venti anni di reclusione Adam Kabobo, il 31enne ghanese che nel maggio dello scorso anno ha ucciso con un piccone tre persone che si trovavano in strada a Milano. Lo ha deciso il gup Manuela Scudieri che, dopo una breve camera di consiglio, ha riconosciuto la semi infermità mentale dell’imputato. Kabobo è stato condannato a venti anni di reclusione più tre di casa di cura da scontare alla fine della detenzione. Scudieri ha sostanzialmente accolto la richiesta di pena avanzata dal pubblico ministero. Il pm Isidoro Palma aveva infatti chiesto venti anni di carcere per Kabobo più sei anni in un ospedale psichiatrico, mentre i suoi difensori avevano chiesto per lui l’assoluzione con il riconoscimento del vizio totale di mente. Il processo si è svolto con rito abbreviato e a porte chiuse.

I tre omicidi l’11 maggio 2013 – Alle famiglie delle vittime, parti civili nel processo, sono state riconosciute delle provvisionali come risarcimento. Secondo un familiare di una delle vittime, Andrea Masini, la condanna è insufficiente: “Ero già preparato, ma gli anni inflitti sono veramente pochi e in un Paese normale avrebbe dovuto scontare l'ergastolo o la pena di morte”. Kabobo si scagliò contro diverse persone all’alba dell’11 maggio 2013: armato di un piccone, il 31enne ghanese colpì i passanti nella zona di Niguarda a Milano. Una persona morì subito, altre due si spensero dopo alcune ore a causa delle gravi ferite riportate. Dopo le aggressioni Kabobo venne braccato e arrestato dai carabinieri che lo trovano in via Racconigi.

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