Olli Rehn: Il futuro dell’euro si decide nei prossimi 10 giorni
Le prossime settimane saranno decisive per il futuro dell’Europa e della moneta unica, lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea Olli Rehn prima dell’incontro all’Ecofin. Rehn è impegnato in questi giorni in una serie di importanti vertici e incontri con i capi di Stato e i responsabili economici dei Paesi membri dell’Unione per concordare misure adeguate contro la crisi che sta colpendo l’Europa.
Per il Commissario europeo la cosa più importante è fermare il contagio soprattutto attraverso una modifica della Governance economica a livello europeo, probabilmente riferendosi alla modifica dei trattati comuni. Sulle misure concrete i prossimi 10 giorni saranno decisivi, dopo l’incontro dell’Eurogruppo di ieri questa mattina a Bruxelles si riuniscono i ministri dell’economia all’Ecofin, poi sarò la volta degli incontri con il Fmi per stabilire definitivamente la strada da intraprendere.
Per Olli Rehn c’è ormai un diffuso accordo sulla volontà di rendere più forte il Fondo Salva Stati, ma anche per il potenziamento del Fondo Monetario Internazionale. Tutto ciò deve essere, però, necessariamente sostenuto da tutti gli Stati così come l’introduzione degli eurobond, voluti ad esempio dall’Italia ma non dalla Germania, e che Rehn reputa possibili solo quando “avremo una governance più forte”, riferendosi forse proprio a quell’Unione fiscale invocata dalla Merkel.
La situazione italiana
Tutti i Paesi Europei dunque dovranno impegnarsi nel risanamento, come l’Italia a cui il Commissario agli Affari economici ha chiesto misure aggiuntive per garantire la promessa del pareggio di bilancio per il 2013. Nel rapporto finale stilato dopo la visita degli ispettori nel nostro Paese, Olli Rehn ha chiarito che in Italia “dovranno essere create delle contromisure per preservare gli obiettivi di bilancio” a fronte di previsioni più negative sulla nostra crescita economica. Rehn propone di accelerare tutte le riforme in cantiere a partire dalle pensioni, che dovranno essere ridotte come costo più rapidamente di come previsto dal Governo Monti. Un altro punto tracciato dal rapporto è la necessità dell’Italia di spostare il carico fiscale dal lavoro al patrimonio e al consumo, in modo da rilanciare il mercato del lavoro e allo stesso tempo mantenere sotto controllo i conti pubblici. Gli ispettori europei consigliano di armonizzare contratti di lavoro e norme per i licenziamenti così come i sussidi di disoccupazione. Un’altra sollecitazione al Governo è di agire maggiormente nella lotta all’evasione fiscale, esortando il nostro Paese ad “elevarsi rapidamente al livello della formidabile sfida che ha di fronte”.