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Ocse: “Pil Italia a -1,8%, unico Paese del G7 ancora in recessione”

L’organizzazione internazionale lancia l’allarme: “una ripresa sostenibile non è ancora stabilmente costituita e restano importanti rischi”
A cura di Antonio Palma
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Ancora notizie negative per l'economia italiana, nelle sue previsioni aggiornate all'interno del rapporto "Interim Economic Assessment" l'Ocse infatti prevede per il nostro Paese una contrazione del Prodotto Interno Lordo dell'1,8% nel corso del 2013. Nel dettaglio le stime dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico indicano una riduzione del Pil dello 0,3% nel quarto trimestre dell’anno e dello 0,4% nel terzo trimestre. Previsioni molto negative visto che l'Italia risulta essere l'unico tra i Paesi del G7 ad essere ancora in recessione per l'anno in corso. Tra le maggiori economie infatti la Francia registrerà a fine anno una crescita dello 0,3% (+1,4% nel terzo trimestre, +1,6% nel quarto), la Germania dello 0,7% (+2,3% e +2,4%), la Gran Bretagna dell’1,5% (+3,7% e +3,2%), gli Stati Uniti dell'1,7% (+2,5% e +2,7%) e il Giappone dell'1,6%.

"L'area euro nell'insieme non è più in recessione" spiegano dall'Ocse anche se "L'Eurozona resta vulnerabile a rinnovate tensioni finanziarie" e al suo interno resta ancora un forte sbilanciamento tra Paesi in deficit  e in surplus. Per i Paesi in crisi l'Ocse consiglia di varare nuove riforme per aumentare gli export in modo da compensare la debole domanda interna. Nei Paesi con debito elevato"la domanda interna debole è stata compensata solo in modo limitato da esportazioni più forti", quindi servono "riforme per aumentare la produttività e che aiuteranno a migliorare la competitività e le performance nell'export" spiegano dall'organizzazione. In generale l'economia mondiale è in leggera ripresa ma "una ripresa sostenibile non è ancora stabilmente costituita e restano importanti rischi" per questo "è necessario continuare a sostenere la domanda, anche attraverso politiche monetarie non convenzionali, per minimizzare il rischio che la ripresa deragli".

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