Obiettivo crescita: i Paesi dell’Unione Europea pronti a riforme strutturali
La ricetta del rigore e dei conti a posto da sola non basta. E' venuto il tempo di puntare sulla crescita, di adottare misure strutturali che permettano al Vecchio Continente di uscire definitivamente dalla crisi. Un concetto, questo, sul quale sembrano essere tutti d'accordo, dal Presidente della Banca Centrale europea Mario Draghi al candidato socialista all'Eliseo François Hollande, passando per la cancelliera tedesca Angela Merkel e il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L'asse Roma-Berlino- Quello della crescita è uno degli obiettivi al quale i governi di Italia e Germania stanno lavorando in maniera congiunta. L'incontro dello scorso 13 marzo tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel ha gettato le basi per una proficua collaborazione tra i due Paesi. Si lavora per trovare soluzioni che garantiscano l'uscita dalla crisi, stimolando la crescita economica. Importantissima in tal senso l'azione del Ministro per le Politiche europee Enzo Moavero, che tiene continui contatti con Berlino. Ieri la Merkel aveva dichiarato che "la crescita passa attraverso riforme strutturali"; poco prima, invece, il suo portavoce aveva richiamato l'attenzione sulle parole di Giorgio Napolitano, che aveva spronato l'esecutivo italiano a prendere iniziative sul tema.
L'appello di Mario Draghi- La linea del rigore, certo, non va abbandonata. Ma lavorare sulla crescita si può e si deve. E' questo il punto di vista della Banca centrale europea. Ieri, da Bruxelles, Mario Draghi ha sottolineato che i dati macroeconomici recenti appaiono "ambigui" e alimentano una certa "incertezza" per il futuro dei Paesi dell'Eurozona; tuttavia, nei primi 3 mesi del 2012, la situazione sui mercati finanziari sembra aver avuto un notevole miglioramento. Per il Presidente della Bce, l'Europa oggi si trova "a metà del guado" e per questo motivo è fondamentale mettere in campo delle riforme che stimolino la crescita economica. "Le riforme strutturali colpiscono i gruppi d'interesse e gli interessi consolidati, cambiano profondamente la società. E questo causa sofferenza e opposizione"- ha evidenziato Draghi, sottolineando che, però, è necessario perseverare in un progetto riformatore.
Hollande: "Senza crescita l'Europa non uscirà dalla crisi"- Sul fatto che si debba spingere forte sulla crescita si mostra d'accordo anche François Hollande, il candidato socialista all'Eliseo. "Senza crescita l'Europa non potrà uscire dalla crisi"- ha dichiarato il rivale di Sarkozy, promettendo, in caso di elezione, di sollecitare l'Unione europea affinché adotti delle misure pro-crescita. Hollande ha dichiarato di non voler alimentare conflitti con Angela Merkel, ma nemmeno nascondere posizioni che, comunque, restano diverse. Steffen Seibert, portavoce del governo tedesco, ci tiene però a fugare il campo da ogni dubbio e fa notare che il suo Paese non intende puntare solamente sul rigore: "I due pilastri sono sempre stati la disciplina di bilancio e la crescita".