Obbligo fino a 18 anni ma liceo più breve: le contraddizioni del piano del Miur
Il prolungamento dell'obbligo scolastico a 18 anni, annunciato dal ministro dell'Istruzione Fedeli due giorni fa al Meeting di Rimini di Cl non sarebbe un caso isolato in Europa: ci sono altri 4 Stati che l'hanno adottato, ma è pur sempre una minoranza. Si tratta di Belgio, Portogallo, Paesi Bassi e Germania. In Germania in particolare è previsto l'obbligo fino a 18 anni in 12 lander, mentre in altri 5 si può concludere il percorso scolastico a 19 anni. In questi Paesi comunque è previsto che tra i 15 e i 16 anni e tra i 18 e i 19, i ragazzi si avvicinino al mondo del lavoro, con progetti di alternanza scuola-lavoro. Nella maggior parte dei casi invece i ragazzi europei devono andare a scuola fino ai 16 anni.
L'aumento degli anni dell'obbligo scolastico andrà di pari passo con la sperimentazione del diploma in 4 anni, che partirà per 100 classi dall'anno scolastico 2018/2019. La proposta ha generato perplessità, dal momenti che le due iniziative sembrerebbero a primo acchito in contraddizione: il cosiddetto liceo breve dovrebbe infatti terminare a 17 anni. Il ministro all'incontro di Rimini ha ribadito l'importanza di "rivisitare i cicli scolastici", nell'ottica di un'estensione del tempo che si passa sui banchi di scuola. E nello stesso tempo ha promosso una contrazione degli anni delle superiori. Al momento si tratta comunque di linee guida, che non potranno sicuramente essere attuate in questa legislatura.
Dubbi a parte, che il Miur dovrà chiarire, per le scuole che vorranno candidarsi per ospitare la sperimentazione si aprirà un bando alla fine di agosto, al quale ci si potrà candidare entro il 30 settembre: ogni istituto potrà provare il liceo breve solo in una classe.