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Obbligo di vaccino per iscriversi a scuola: c’è il primo ok delle Regioni

Primo via libera della Conferenza delle Regioni al Piano vaccini 2016-2018 presentato dal ministero della Salute. Ok anche a possibili sanzioni per i medici che sconsigliano vaccini. Ora un tavolo col Governo per trovare i 300 milioni per mettere in pratica il piano.
A cura di Biagio Chiariello
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Disco verde dalle Regioni al piano vaccini presentato da ministero e istituto superiore di sanità. Ora ci sarà la discussione col Governo sui fondi necessari, circa 300 milioni di euro, per metterlo in pratica. E' stato il presidente della conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino ad annunciare l’okay, che ora verrà ratificato dallo Stato-Regioni. Per quanto concerne i contenuti sanitari del testo, quello più discusso riguarda sicuramente l’apertura, previa specifica previsione normativa, di vietare l’ingresso a scuola per chi non ha fatto tutte le vaccinazioni previste dal calendario. Altro argomento chiave, le sanzioni disciplinari o contrattuali nei confronti dei medici che non supportano il vaccino. C’è però da dire che il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, ha chiesto però nel corso della conferenza Stato-Regioni a nome del Mef di rinviare il parere sul piano vaccinale 2016-2018 oggi all’esame spiegando che: “La richiesta di rinvio sul provvedimento sui vaccini è motivata da ragioni tecniche. Il testo è complesso e il tempo per analizzarlo è stato scarso. Ne parleremo col Ministero della Salute per condividere la relazione tecnica e pensiamo di concludere positivamente entro la prossima conferenza straordinaria”.

Cosa prevede il Piano-vaccini

"Dal nuovo piano potrà essere generata una normazione aggiornata, garantendo, peraltro, la protezione degli individui e delle comunità, con misure correlate, come, ad esempio, l’obbligo di certificazione dell’avvenuta effettuazione delle vaccinazioni previste dal calendario per l’ingresso scolastico" recita il testo per quanto riguarda la scuola. Per quanto riguarda i professionisti, medici dipendenti o convenzionati cioè pediatri e medici di famiglia, il passaggio è questo: "Parte integrante di questi vincoli sarà anche la ricognizione continua delle possibili violazioni del supporto alla pratica vaccinale e dell’offerta attiva delle vaccinazioni da parte dei medici e del personale sanitario dipendente e convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Saranno concertati percorsi di audit e revisioni tra pari, con la collaborazione degli ordini professionali e delle associazioni professionali e sindacali che possano portare anche all’adozione di sanzioni disciplinari o contrattuali qualora ne venga ravvisata l’opportunità". In un altro passaggio, il Piano condanna chiaramente i medici "infedeli": "Ogni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio Sanitario Nazionale, è eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle più aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale. La diffusione di informazioni non basate su prove scientifiche da parte di operatori sanitari è moralmente deprecabile, costituisce grave infrazione alla deontologia professionale oltreché essere contrattualmente e legalmente perseguibile".

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