Obama sulla Siria: “Sviluppo positivo. Possibile evitare l’attacco”
Proprio quando sembrava ormai imminenti un attacco USA alla Siria è arrivata la proposta russa ad Assad, annunciata dal ministro degli esteri, Serghiei Lavrov: Assad consegni il suo arsenale chimico alla comunità internazionale. Il regime di damasco ha accettato favorevolmente e, nella serata di ieri, è arrivato il commento di Barack Obama, che ha definito lo sviluppo "sostanzialmente positivo". Poi, in una delle interviste rilasciate ieri, il presidente degli Stati Uniti ha raccontato: "Ho parlato di una soluzione diplomatica sulla Siria con Putin durante il G20: questa è la continuazione di quelle conversazioni". Poi ha rafforzato il concetto: "Esamineremo in maniera approfondita la proposta russa. Se è reale è uno sviluppo potenzialmente positivo, è possibile che eviti l'attacco militare".
Occorre prudenza, certo. Ma da un paio di giorni il clima intorno alla crisi russa stava cambiando: non più tardi di domenica, infatti, il Segretario di Stato John Kerry da Parigi sosteneva che esistesse solo una soluzione politica, e non una militare. Una frase che è stata colta dai più come un passo indietro degli USA proprio quando ormai la situazione sembrava irreversibile. E non ci sono dubbi che a influire sugli ultimi sviluppi sia stata l'imbarazzante situazione in cui Obama si trova negli States, con l'opinione pubblica contraria a una nuova guerra e il Congresso in bilico: "Immagino che il Congresso avrà bisogno di tempo per prendere le decisioni giuste, penso a settimane", ha detto poi Obama ad alcune tv.
John Kerry, intanto, ha sentito il suo omologo russo. Sia la Casa Bianca che il Dipartimento di Stato avvisano: vogliamo vedere le carte, ma non siamo disposti ad accettare perdite di tempo. Lo stresso Obama avverte: "No a tattiche dilatorie che riportino la situazione allo stallo". Tuttavia il ministro degli esteri siriano, Walid al Muallim, è stato molto esplicito: "Prendiamo in seria considerazione l'offerta del ministro Lavrov e abbiamo quindi deciso di accogliere l'iniziativa russa. Per noi le vite dei nostri cittadini e la sicurezza del nostro Paese sono una priorità. E confidiamo nella saggezza delle autorità russe che stanno cercando di evitare un'aggressione americana contro il nostro popolo".
In questo quadro non si è fatto attendere il commento del segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon: "Tra le proposte che intendo fare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – ha detto – c'è quella di inviare immediatamente le armi chimiche presenti in Siria in un posto sicuro all'interno del Paese dove possono essere distrutte".