Obama fa appello ai musulmani, la Francia vieta le manifestazioni anti-Islam
“Ci aspettiamo che lavoriate assieme a noi per garantire la sicurezza del nostro personale, ci aspettiamo piena collaborazione perché questo è l’unico modo in cui funzionano questo tipo di cose in tutto il mondo”, parole pronunciate dal presidente americano Barack Obama in merito agli scontri e alle proteste che ancora proseguono in diversi Paesi musulmani. Un appello al mondo islamico che giunge, tra l’altro, a poche ore di distanza da quello riportato da un sito jihadista in cui Al Qaeda invitava a seguire l’esempio di quanto accaduto in Libia e di attaccare tutti i diplomatici americani. Intanto si allunga anche la lista dei Paesi in cui YouTube ha deciso di bloccare il video del film “Innocence of Muslims” per evitare così ulteriori cause di tensione.
Le vignette in Francia e il timore di nuove tensioni – Gli scontri, spesso mortali, avvenuti in questi giorni non sembrano però spaventare tutti tanto che un settimanale francese ha annunciato la pubblicazione di alcune vignette sul profeta Maometto. Si tratta di “Charlie Hebdo”, un giornale satirico non nuovo a questo genere di provocazioni e che già in passato è stato minacciato e incendiato (proprio in seguito all’uscita di un numero speciale che aveva una caricatura di Maometto in prima pagina). Lo stesso giornale (che oggi sta andando a ruba nelle edicole e il cui sito è inaccessibile) è stato anche minacciato nel 2006 quando riprese le caricature del profeta pubblicate dalla stampa danese, altro episodio che scatenò violente proteste nei Paesi islamici.
Il premier francese a difesa della libertà d’espressione – L’annuncio di Charlie Hebdo e la preoccupazione di scontri anche in Francia ha spinto il premier Jean-Marc Ayrault a prendere posizione schierandosi a difesa della “libertà d’espressione”, anche quella di caricatura: in particolare il primo ministro francese ha precisato “la sua disapprovazione per qualsiasi eccesso” e ha fatto appello allo spirito di responsabilità di ciascuno. Rispetto alla decisione del settimanale ha fatto sapere che coloro che si sentiranno offesi dalle vignette potranno ricorrere ai tribunali. Allo stesso tempo la Francia ha deciso di vietare le manifestazioni di protesta annunciate per il prossimo sabato a Parigi: il premier ha dichiarato in un’intervista che iniziative di questo genere non sono autorizzate e che non saranno tollerati eccessi.