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Obama dichiara finita la guerra in Iraq: soldati a casa entro Natale

40 mila soldati americani torneranno negli USA entro la fine del 2011: così finisce la guerra in Iraq dopo nove anni di occupazione militare. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, mantiene la sua più grande promessa elettorale.
A cura di Alessio Viscardi
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Barack Obama dichiara: guerra in Iraq finita entro Natale

Soldati americani a casa entro Natale 2011, questa la promessa del presidente degli Stati Uniti, Brack Obama, fatta in videoconferenza con il primo ministro dell’Iraq Nouri al Maliki. Nove anni dopo l’invasione del paese governato da Saddam Huissen, la guerra del Golfo finirà – così l’uomo più potente della Terra sottolinea di mantenere tutte le sue promesse elettorali. Il presidente ha ricordato come, nella campagna elettorale 2007, avesse indicato il ritiro delle truppe dall’Iraq – paese ancora devastato da attentati terroristici – come punto fondamentale del proprio programma. “Una fine responsabile” l’ha definita: “Assumendo il mandato ho annunciato una strategia responsabile per ritirare le truppe entro il 2011”.

Il presidente Obama – impegnato nella sua battaglia sulle tasse – aveva già annunciato la fine dell’impegno militare in Iraq un anno fa, oggi si dice pienamente concorde con il premier al-Maliki sulla modalità del ritiro delle truppe americane dal paese medio-orientale. Rimane aperta l’incognita sulla possibilità che 5 mila militari statunitensi rimangano in Iraq in qualità di consiglieri e addestratori per le forze dell’ordine del paese. Lo status legale di queste figure rimane ancora incognito.

Tutte le altre truppe dovrebbero ritornare negli Stati Uniti entro Natale, il presidente Obama ha detto che gli uomini ritorneranno “fieri del loro successo e sapendo che il popolo americano è unito nel sostenerli”.

Sono impiegati in Iraq ancora 40 mila militari statunitensi, ultima falange degli oltre 150 mila uomini impiegati per la guerra contro Saddam Hussein e il controllo del territorio in questi lunghi nove anni. Di questi, 4400 sono i soldati uccisi in missione. La missione venne portata avanti sulla base di notizie false diffuse dall’allora presidente George W. Bush sulla presenza nel paese di armi di distruzioni di massa che l’Iraq avrebbe potuto usare contro l’Occidente. Anni dopo, i documenti falsi prodotti dalla CIA furono smascherati, ma nel frattempo era già stato speso un enorme prezzo in termini di debito pubblico e di vite umane. Ma il Presidente non ha, però, precisato nulla sulla guerra in Afghanistan.

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