“Non può stare qui”: raccolta firme contro il prete 70enne accusato di pedofilia
"Non può più stare qui con noi". Fabbriche di Casabasciana, piccola frazione montana di Bagni di Lucca, si ribella alla presenza in paese di don Paolo Glaentzer, il parroco 70enne di Calenzano accusato di aver violentato una bambina di 11 anni e che per questo motivo si trova adesso agli arresti domiciliari. I cittadini, venuti a conoscenza dell'accaduto, sono sul piede di guerra. Tanto da pensare ad una raccolta firme per cacciarlo dal paese: “Quel prete accusato di pedofilia non può stare qui con noi. Lo rinchiudano in una struttura della curia in attesa che sia giudicato dalla magistratura” dicono al Corriere della Sera. Il sacerdote è giunto in Valle del Serchio pochi giorni fa, perché è proprio a Fabbriche di Casabasciana che ha una casa di proprietà, acquistata molti anni fa dal fratello. E lì ora si trova ai domiciliari.
Gli abitanti della frazione sono indignanti, ancor più se si considera il fatto che l'appartamento dove il 70enne uomo di chiesa sta scontando gli arresti si trova a cinque minuti a piedi da una scuola materna. Così è partita la petizione in tutto il comprensorio: una volta terminata, le adesioni saranno consegnate al vescovo di Lucca e al sindaco di Bagni di Lucca. Non vengono escluse manifestazioni di piazza. In realtà la questione non è così semplice. La casa dove don Paolo si trova in questo momento è, appunto, di proprietà del fratello e dunque appare improbabile per sindaco e vescovo intervenire. Sabato scorso l’Arcidiocesi di Lucca aveva già precisato in una nota come “il prete sia agli arresti non una struttura della canonica. Don Paolo non può svolgere il ministero sacro nella Arcidiocesi di Lucca, anche a seguito dei giusti e immediati provvedimenti sospensivi della Chiesa fiorentina per il reato di cui è accusato”.